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Sinner, Berrettini e Musetti possono vincere uno Slam nel 2023? Cosa ne pensano i book-makers per le scommesse

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Non è stato un inizio di 2023 entusiasmante per il tennis italiano. Nell’edizione della scorsa stagione degli Australian Open, Matteo Berrettini si era spinto alle semifinali e Jannik Sinner ai quarti, mentre quest’anno il migliore è stato l’altoatesino che si è fermato agli ottavi. Vero è che, specie nella valutazione di Sinner, può incidere l’incrocio nel tabellone, dal momento che l’azzurro si è trovato sul suo percorso il greco Stefanos Tsitsipas, finalista dell’edizione di quest’anno dello Slam australiano. Fu sempre l’ellenico circa 12 mesi fa a battere Jannik nel Major di Melbourne.

Tuttavia, la sconfitta di quest’anno è stata decisamente diversa: nel 2022 fu una sorta di soliloquio di Tsitsipas, mentre nell’ultima circostanza lo scontro è stato tiratissimo e deciso al quinto set. Aspetti che, probabilmente, hanno colpito l’attenzione anche dei betting analyst di Goldbet, relativamente alle possibilità di una vittoria Slam da parte di Sinner, come anche di Berrettini e di Lorenzo Musetti, sconfitti al primo turno degli Australian Open rispettivamente da Andy Murray e da Lloyd Harris.

Nel trio nostrano, Jannik è il più accreditato, visto che le sue chance di vittoria Slam nel 2023 sono in quota a 5, mentre Berrettini è a 6, sulla base del fatto che a Wimbledon fu capace nel 2021 di raggiungere l’atto conclusivo. Più remota, invece, la possibilità di vittoria di Musetti, visto che la sua quotazione è pari a 26. Nel suo caso, forse, il sogno lo si potrebbe inquadrare sulla terra rossa del Roland Garros.

Non resta che attendere, a questo punto, i risultati sul campo. Indubbiamente, Sinner gode di grande credito, nonostante la classifica nell’ultimo periodo non gli abbia sorriso (n.17 del mondo), ma evidentemente il fatto di essere già stato in grado di raggiungere i quarti in tutti gli Slam in carriera e di avere un tennis all’altezza delle migliori, fa pensare che possa scapparci il colpaccio.

Foto: LaPresse

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