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Tennis, Paolo Bertolucci: “Sinner arriverà lontano, non capisco la fretta di Musetti. Berrettini da Slam”

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Jannik Sinner

Fare il punto della situazione. La stagione del tennis procede spedita e in questo mese di febbraio c’è l’imbarazzo della scelta: tanti giocatori e giocatrici in vari tornei a caccia di punti per smuovere la classifica e acquisire fiducia nel proprio gioco.

In casa Italia luci e ombre sul futuro. Indubbiamente, Jannik Sinner nelle ultime settimane ha mostrato tante buone cose, suggellate dal settimo titolo ATP in carriera a Montpellier (Francia) e poi dalla Finale nell’ATP di Rotterdam (Paesi Bassi). Per parlare di questo anche di altro ci siamo rivolti a Paolo Bertolucci, vincitore da giocatore della Coppa Davis 1976 e da anni apprezzato commentatore tecnico su Sky Sport.

Partiamo da Jannik Sinner. Ne ha parlato anche lei nella rubrica de La Gazzetta dello Sport “Volée di Rovescio” e ha detto chiaramente che l’altoatesino si sia mostrato maturo, non meritando una bocciatura dopo la sconfitta contro Medvedev. Le chiedo: cosa le è piaciuto maggiormente e cosa meno di queste due settimane dell’azzurro?

Mi sono piaciute molte cose: il rendimento del suo tennis sotto il profilo della continuità, la gestione dei momenti difficili, la qualità dei colpi e gli oggettivi miglioramenti al servizio. Sugli aspetti negativi, faccio fatica a trovarne perché alla fine ha vinto un torneo e perso in Finale poco dopo contro un altro fortissimo tennista che non giocava così da due anni…“.

Ok, la pungolo io: servizio più costante e qualche discesa a rete in più nella Finale contro Medvedev?

Sì, chiaramente la battuta è un aspetto che deve migliorare come percentuali, ma già c’è stata una crescita e le cose non arrivano all’improvviso. Il ragazzo si è ben preparato nella fase invernale e si vede, ora deve solo continuare a giocare, dando seguito al suo percorso perché sono convinto che arriverà lontano. Poi, voglio dire…nel primo set ha fatto vedere mica solo pressione da fondo, è sceso anche a rete e ha espresso un tennis di altissimo livello“.

Per battere allora in futuro Medvedev cosa dovrà fare, ricordando che a Rotterdam si è preso lo scalpo di Stefanos Tsitsipas?

Chiaramente avere un rendimento ancora più alto alla battuta perché contro tennisti di quel calibro la necessità di avere punti ‘facili’ è decisiva e poi continuare a lavorare fisicamente. Veniva da un ciclo di incontri, ma per uno che ha gli obiettivi di Sinner è necessario migliorare ancor di più la tenuta“.

Voltiamo pagina e parliamo di Lorenzo Musetti. Lo swing sudamericano non sta andando per il verso giusto, lei ha condiviso la scelta del toscano di andare a disputare quei tornei?

Premesso che non ho visto le partite, so solo i risultati. Francamente, io non ho condiviso questa scelta per due motivi: il primo è che ho visto il tutto come un modo “facile” per salire in classifica, andando a disputare i match sulla superficie preferita, quando lui avrebbe dovuto fare come l’anno passato a mio parere e quindi dare seguito agli incontri sul duro; il secondo è la preparazione perché, a differenza di Sinner, lui ha avuto un periodo molto breve nel quale prepararsi ed evidentemente questo incide sulla sua resa in campo. Io non capisco davvero questa fretta e cosa ti possa cambiare da n.18 a n.16, quando poi certe scelte si pagano nell’intera annata“.

Parlando di preparazione, Berrettini mi sembra invece abbia dato seguito al suo ragionamento, che cosa ne pensa?

Indubbiamente, dopo gli Australian Open, ha privilegiato la preparazione a Montecarlo per essere pronto nei tornei americani. Mi auguro che stia bene perché quando è in condizione non c’è dritto o rovescio, è un tennista di alto livello e l’ha dimostrato e io ritengo che sia, ora come ora, quello più attrezzato per vincere nell’immediato uno Slam (degli italiani, ndr)“.

Parliamo di Wimbledon?

Ovviamente. Lui, con Djokovic e pochissimi altri gioca molto bene sull’erba e le sue caratteristiche si sposano bene con quella superficie, di conseguenza confido in uno stato di salute adeguato“.

A proposito di Djokovic, ma lei crede che poi tutte queste pause a causa della questione “vaccino anti-Covid” altereranno le sue prestazioni?

No, non penso, anche perché l’anno scorso era accaduta la stessa cosa e poi abbiamo visto cosa ha fatto. Lui, se sta bene, è superiore a tutti, poi con il resto ce la si può giocare“.

E Nadal per Parigi?

Per lui vale lo stesso discorso fatto per Berrettini. Se sta bene, sulla terra è sempre un grande problema, ma parliamo di un tennista logoro. Vediamo…“.

Foto: LiveMedia/Laurent Lairys – LivePhotoSport.it

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