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Ciclismo

Tirreno-Adriatico 2023: il percorso e le tappe ai raggi X. Si inizia a crono, Sassoletto ed Osimo cruciali per la classifica

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Il ciclismo internazionale è di nuovo pronto a riaccogliere la Tirreno-Adriatico. La Corsa dei Due Mari, che tante emozioni ha regalato in passato, tornerà protagonista del circuito internazionale da lunedì 6 marzo, in contemporanea con la Parigi-Nizza che comincerà il giorno prima. Ad una settimana dalla partenza di Lido di Camaiore, non si ha ancora la certezza su chi saranno i protagonisti, ma andiamo a vedere insieme quale sarà il percorso da affrontare in questo gran bell’antipasto di Grande Giro.

6 marzo, 1° tappa – Lido di Camaiore – Lido di Camaiore (11,5 km, cronometro)

Si comincia con la solita cronometro completamente pianeggiante sul lungomare di Lido di Camaiore, con il vento che potrebbe condizionare le prestazioni. Protagonisti assoluti gli specialisti.

7 marzo, 2° tappa – Camaiore-Follonica (209 km)

Entrano in gioco i velocisti. Non si corre su una tavola, si comincia con lo strappo di Montemagno (2600 metri al 4,8%) e sono presenti le salite di Castellina Marittima (5 km al 3,4% e Canneto (4,1 km al 4%), ma negli ultimi 70 chilometri le uniche difficoltà sono rappresentate dalla rampa de l’Impostino (1,3 km al 6%). Arrivo in costante pianura.

8 marzo, 3° tappa – Follonica-Foligno (216 km)

Qui le cose iniziano a farsi più interessanti. Percorso alquanto mosso, con il Roccastrada (5,4 km al 5%) dopo 30 chilometri, per poi passare sul Passo del Lume Spento (12,6 km al 4,1%, ma con picchi al 9) che scremerà il gruppo. Si scalerà il La Foce (3,4 km al 5,4%) e poi tanti piccoli dentelli fino agli ultimi 20 chilometri. Potrebbe essere la giornata giusta per una fuga da lontano.

9 marzo, 4° tappa – Greccio-Tortoreto (219 km)

Frazione più lunga della Corsa dei Due Mari, che si profila alquanto impegnativa. Si sale costantemente nei primi 70 chilometri, valicando l’appennino, poi dopo lunga discesa si entra a Tortoreto, dove si entra nel circuito finale. Primo passaggio su una rampa di 500 metri, gli altri tre con un muro di oltre 3 chilometri con pendenze tra il 7 ed il 9% fino al finale più dolce.

10 marzo, 5° tappa – Morro d’Oro-Sassotetto (168 km)

Il vero arrivo in salita di questa Tirreno-Adriatico. Non c’è un metro di pianura, tantissimi saliscendi per un dislivello complessivo di quasi 3500 metri. Poi la salita finale di Sassotetto, con pendenza media al 7% ma capace di toccare l’11% in più occasioni. Gli uomini di classifica faranno sul serio qui.

11 marzo, 6° tappa – Osimo Stazione-Osimo (194 km)

Penultima frazione disegnata come una Classica del Nord. Non si riposerà nemmeno per un secondo, con il gruppo destinato a sfilacciarsi chilometro dopo chilometro. Circuito finale alquanto balordo, da ripetere tre volte, con le salite di Offagna ed Abbadia e la doppia ascesa ad Osimo su due muri alquanto duri, ultima scalata ai -4 dal traguardo.

12 marzo, 7° tappa – San Benedetto del Tronto-San Benedetto del Tronto (154 km)

Si chiude in bellezza. Primi 70 chilometri strutturati su un circuito impegnativo, con qualche salita che punta ad affaticare il gruppo. Arrivati al chilometro 76, un altro circuito, completamente pianeggiante e che porta al traguardo finale.

Foto: LaPresse

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