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Atletica, Europei Indoor 2023: l’Italia festeggia gli argenti di Iapichino e della staffetta. Amels e Guttormsen a sorpresa
Alla Atakoy Arena di Istanbul (Turchia) si sono conclusi gli Europei Indoor 2023 di atletica leggera. L’Italia chiude festeggiando due splendide medaglie d’argento con Larissa Iapichino e la 4×400 femminile, mentre Claudio Stecchi (salto con l’asta) e Catalin Tecuceanu (800 metri) non sono riusciti nel colpaccio.
SALTO IN LUNGO (FEMMINILE). Larissa Iapichino regala l’ultima gioia all’Italia, conquistando una strepitosa medaglia d’argento con un magico volo a 6.97 metri: record italiano al coperto (migliorato di sei centimetri il suo precedente di due anni fa, quando eguagliò la mamma Fiona May), ad appena tre centimetri dal trionfo totale. La 20enne toscana ha centrato la misura all’ultimo tentativo, dopo un precedente 6.91, e si è dovuta inchinare al cospetto soltanto della britannica Jazmin Sawyers, che ha timbrato un sontuoso 7.00 metri (miglior prestazione mondiale stagionale). Bronzo per la serba Ivana Vuleta (6.91), che ha preceduto la tedesca Malaika Mihambo (6.83 per la Campionessa Olimpica e del Mondo).
SALTO CON L’ASTA (MASCHILE). Gara imprevedibile vista l’assenza del primatista mondiale Armand Duplantis e ne approfitta il norvegese Sondre Guttormsen, che supera 5.80 al primo tentativo e fa scacco matto. Il greco Emmanouil Karalis e il polacco Piotr Lisek valicano l’asticella al primo tentativo, ma devono condividere l’argento in virtù di un errore commesso in precedenza (rispettivamente a 5.60 e a 5.70). Claudio Stecchi aveva il potenziale per puntare alle medaglie dopo aver eguagliato il record italiano di 5.82 un paio di settimane fa, ma commette un errore a 5.70 e poi si disunisce tra 5.80 e 5.85, chiudendo in sesta posizione.
SALTO IN ALTO (MASCHILE). Risultato a sorpresa: l’inatteso olandese Douwe Amels supera 2.31 metri al secondo tentativo (record nazionale eguagliato) e riesce a battere il grande favorito della vigilia, ovvero l’ucraino Andrii Protsenko (2.29 alla prima). Il bronzo finisca al collo del tonico belga Thomas Carmoy (2.29 alla terza), mentre gli azzurri deludono: Christian Falocchi è sesto con 2.19 alla terza, Marco Fassinotti ottavo con 2.15 alla terza.
800 METRI (MASCHILE). La cronaca della gara.
800 METRI (FEMMINILE). Affermazione annunciata della britannica Keely Hodgkinson (1:58.66), alle loro spalle si piazzano la slovena Anita Horvat (2:00.54) e la francese Agnes Raharolahy (2:00.85). Settimo posto per Eloisa Coiro (2:02.80).
60 OSTACOLI (MASCHILE). Lo svizzero Jason Joseph sorprende tutti (7.41) e liquida il polacco Jakub Szymanski (7.65). Bronzo per il francese Just Kwaou-Mathey (7.59), che beffa il nostro Lorenzo Simonelli per appena cinque millesimi. Quinto posto per Paolo Dal Molin (7.62). Caduta dopo l’ultima barriera per lo spagnolo Enrique Llopis, tra i favoriti della vigilia.
60 OSTACOLI (FEMMINILE). Splendida prova della finlandese Reetta Hurske, che eguaglia il record nazionale (7.79) e trionfa davanti alla quotata olandese Nadine Visser (7.84) e alla svizzera Ditaji Kambundji (7.91).
3000 METRI (MASCHILE). Jakob Ingebrigtsen piazza un micidiale 1000 conclusivo e mette in ginocchio tutti gli avversari, come da agevole pronostico della vigilia. Il norvegese trionfa con uno schiacciante 7:40.32 (nuovo record nazionale) e bissa il titolo ottenuto un paio di giorni fa sui 1500 metri. Il Campione Olimpico è tornato a vincere su questa distanza in campo continentale al coperto dopo il sigillo di due anni fa.
EPTATHLON. Kevin Mayer aveva preso il comando della gara dopo i 60 ostacoli e non l’ha più mollato, trionfando con 6.348 punti. Il francese si è messo al collo il terzo titolo europeo consecutivo al coperto, arricchendo il suo palmares in cui spiccano due ori mondiali nel decathlon e il record del mondo delle dieci fatiche (oltre a due argenti olimpici). Il norvegese Sander Skotheim si è dovuto inchinare con 6.318 punti (record nazionale), bronzo per l’estone Risto Lillemets (6.079). Dario Dester si era ritirato dopo la seconda gara (il salto in lungo) a causa di un infortunio.
4X400 (MASCHILE). Il Belgio vince l’intenso braccio di ferro con la Francia per sette centesimi. Dylan Borlée, Alexander Doom e Kevin Borlée fanno il loro, ma poi è uno scatenato Julien Watrin che nell’ultima frazione riesce a superare lo spagnolo David Garcia (iberici addirittura quarti in 3:06.87) e a trascinare il Belgio al successo in 3:05.83 davanti ai transalpini (3:06.52) e all’Olanda (3:06.59).
4X400 (FEMMINILE). L’Italia festeggia una splendida medaglia d’argento con il nuovo record nazionale (3:28.61). Prova di assoluto spessore tecnico per Alice Mangione, Ayomide Folorunso, Anna Polinari ed Eleonora Marchiando. Trionfo scontato dell’Olanda (3:26.66), trascinata dalla primatista mondiale Femke Bol. Bronzo al collo della Polonia (3:29.31).
Foto: Grana/FIDAL