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Atletica, Europei Indoor 2023: Weir e Fabbri fanno sognare, Vallortigara out. Arese, Bocchi, Battocletti avanzano

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A Istanbul (Turchia) sono incominciati gli Europei Indoor 2023 di atletica leggera. L’Italia archivia la prima giornata con le eccellenti prove offerte da Zane Weir e Leonardo Fabbri (primo e terzo nelle qualifiche del getto del peso), Nadia Battocletti (comodamente avanti sui 3000 metri) e Catalin Tecuceanu (spumeggiante nel primo turno degli 800 metri). Da registrare, però, la cocente eliminazioni di Elena Vallortigara nel salto in alto.

QUALIFICAZIONI:

GETTO DEL PESO (MASCHILE). L’Italia sogna in grande e domani si andrà a caccia delle medaglie con ben due atleti. Zane Weir si presenterà all’atto conclusivo con la miglior misura del turno preliminare: l’italo-sudafricano ha spedito l’attrezzo a 21.46 metri, eguagliando il suo primato stagionale. Leonardo Fabbri, invece, ha saputo risalire la china con grandissima personalità dopo i due nulli iniziali e con una stoccata da 21.17 metri si è preso il terzo posto provvisorio. Gli azzurri hanno le carte in regola per puntare al podio nella finale di domani, ma la concorrenza non mancherà in finale: il croato Filip Mihaljevic, Campione d’Europa all’aperto e bronzo nella rassegna continentale in sala di due anni fa (oggi capace di un 21.20); il lussemburghese Bob Bertemes (20.92 per il miglior accredito della vigilia); il ceco Tomas Stanek (20.70) e l’ucraino Roman Kokoshko (20.43). In finale anche il norvegese Marcus Thomsen (20.71) e il bosniaco Mesud Pezer (20.20). Eliminati il nostro Nick Ponzio (decimo con 19.83, visibilmente fuori forma) e il quotato serbo Asmir Kolasinac (undicesimo con 19.63).

SALTO IN ALTO (FEMMINILE). L’Italia si rammarica per l’inattesa eliminazione di Elena Vallortigara. Il bronzo mondiale all’aperto, capace di un sontuoso 2.00 metri a Eugene la scorsa estate e reduce dal convincente 1.95 di Banska Bystrica, non è riuscita a valicare la non irresistibile quota di 1.87 e con un modesto 1.82 si è fermata in quindicesima posizione, dicendo addio all’atto conclusivo. A primeggiare è stata l’ucraina Yuliia Levchenko, con un percorso netto fino a 1.91 metri. A superare 1.91, e a qualificarsi per la finale di domenica 5 marzo, sono state anche l’altra ucraina Yaroslava Mahuchikh (con il brivido dopo due errori a 1.87 e un solo tentativo rimasto per l’assalto alla quota superiore), la rumena Daniela Stanciu, la serba Angelina Topic, l’olandese Britt Weerman e la britannica Morgan Lake.

SALTO TRIPLO (MASCHILE). Tobia Bocchi ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per cercare il colpaccio in un contesto complessivamente modesto, eccezion fatta per un fuoriclasse assoluto. L’azzurro ha chiuso il turno preliminare in terza posizione con un balzo a 16.47 metri, alle spalle del tedesco Max Hess (16.67) e davanti all’azero Nazim Babayev (16.45) e al portoghese Tiago Pereira (16.39). Il nostro portacolori è nel gruppo degli atleti che lottano per l’argento e il bronzo, in cui figurano anche i greci Nikolaos Andrikopoulos (16.39) e Dimitrios Tsiamis (16.26) e il turco Batuhan Cakir (16.20). L’oro sembra essere già al collo del formidabile portoghese Pedro Pichardo, che con un volo da 17.48 metri ha siglato il record nazionale in sala: il Campione Olimpico, del Mondo e d’Europa all’aperto (capace di 17.98 ai Giochi) non ha rivali accreditati in questa rassegna continentale. Simone Biasutti chiude in nona posizione con 16.20, venendo eliminato per la seconda misura nei confronti del turco Cakir (16.06 contro 15.91).

GETTO DEL PESO (FEMMINILE). Unica specialità senza italiani in gara a questi Europei (oltre alla 4×400 maschile). Miglior misura per l’olandese Jessica Schilder (19.18) davanti alla portoghese Auriol Dongmo (18.51) e alla svedese Fanny Roos (18.35).

BATTERIE:

800 METRI (MASCHILE). Catalin Tecuceanu è stato grande protagonista nella prima batteria, interpretata con grande acume tattico: è rimasto alle spalle dell’olandese Bram Buigel, poi nel corso dell’ultimo giro ha alzato il ritmo e si è imposto con il tempo di 1:47.24 davanti allo spagnolo Adrian Ben (1:47.32). Secondo crono complessivo per l’atleta di origini rumene, alle spalle esclusivamente del bosniaco Amel Tuka (1:47.22). L’azzurro ha destato un’ottima impressione in vista della semifinale di sabato e potrebbe essere tra i grandi favoriti per le medaglie. Eccellente prova anche da parte di Simone Barontini, che con un’accelerazione finale ha superato il belga Tibo De Smet (primatista europeo stagionale) e ha chiuso al secondo posto nella quinta batteria (1:47.94) alle spalle del francese Benjamin Robert (1:47.92).

800 METRI (FEMMINILE). Eloisa Coiro passa il turno con il miglior tempo di ripescaggio (2:02.19), chiudendo la propria batteria al terzo posto alle spalle della britannica Keely Hodgkinson (2:01.67) e della tedesca Majtie Kolberg (2:01.94). Terzo crono complessivo per l’azzurra, che cercherà di accedere a una difficile finale. Elena Bellò è terza nella propria batteria (2:05.06) alle spalle della francese Agnes Raharolahy (2:04.56) e della spagnola Lorea Ibarzabal (2:04.63), venendo eliminata.

3000 METRI (FEMMINILE). Tutto facile per Nadia Battocletti, che si è resa protagonista di una gara estremamente tattica e ha chiuso la propria serie in seconda posizione con il tempo di 8:59.65. La quasi 23enne (spegnerà le candeline tra dieci giorni) è risalita bene nella seconda metà del giro conclusivo, riuscendo anche a gestire un contatto con la turca Yasemin Can e ad accodarsi alla tedesca Hanna Klein (8:59.28). L’azzurra ha ribadito di essere accreditata per la conquista di una medaglia. Oltre alla già citata Klein, spicca la quotatissima Konstanze Klosterhalfen, che ha primeggiato nell’altra batteria in 8:53.50 davanti alla finlandese Camilla Richardsson (8:53.60, record nazionale), alla britannica Hannah Nuttall (8:53.72) e alla nostra Ludovica Cavalli (8:54.40), che riesce ad accedere all’atto conclusivo con grande personalità. Micol Majori si è fermata al nono posto (9:16.40, stagionale) nella batteria di Nadia Battocletti ed è stata eliminata.

1500 METRI (MASCHILE). Pietro Arese è rimasto intruppato in una batteria molto fisica, ma nell’ultimo giro con personalità si è portato all’esterno in terza corsia ed è risalito fino al primo posto (3:43.97) davanti al polacco Michal Rozmys (3:43.97) e al belga Ismael Debjani (3:44.00). Il piemontese può essere grande protagonista in finale. Attenzione anche a Ossama Meslek, terzo nella sua batteria con il tempo di 3:41.34 alle spalle del britannico Neil Gourley (3:41.08) e dello spagnolo Jesus Gomez (3:41.26). Federico Riva non va oltre il quarto posto nella prima batteria (3:50.88), venendo eliminato. In quella serie la stella era il norvegese Jakob Ingebrigtsen, che si è fermato in terza piazza (3:50.29) alle spalle del francese Azeddine Habz (3:49.88) e del britannico George Mills (3:50.01).

Foto: Lapresse

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