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Atletica, Larissa Iapichino: “Il 7,11 di mamma? Ci penso. A 18 anni ero una cucciola in un mondo di adulti”

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Larissa Iapichino

Larissa Iapichino è letteralmente esplosa agli Europei indoor di atletica ad Istanbul, dove ha conquistato la medaglia d’argento con la misura di 6,97 nel salto in lungo, migliorando il precedente record (che le apparteneva in condivisione con la mamma Fiona May) di 6 cm. A questo punto la giovane stella azzurra è entrata a tutti gli effetti nel gotha internazionale, diventando una credibile candidata alle medaglie in tutti i principali appuntamenti di cartello. L’attenzione si sposta ora sui Mondiali di Budapest che si disputeranno in agosto.

Negli ultimi 2 anni si erano create troppe aspettative dopo il tuo 6,91 nel 2021? Hai fatto fatica a gestirle?
Diciamo che la grande esposizione mediatica che ha avuto il record del mondo U20 mi ha un po’ spiazzato, mi sono sentita proiettata in una dimensione davvero da adulta a nemmeno 18 anni, in fondo direi proprio che ero ancora una cucciola, quantomeno nei miei sentimenti. Di certo un po’ di sfortuna, per esempio con l’infortunio, non ha agevolato e mi sono adombrata di pensieri negativi che sono anche stati indubbiamente alimentati dalle critiche e le digressioni, cui noi atleti siamo permeabili, perché siamo innanzitutto umani“.

Quanto è stato complesso cambiare piede di stacco e che vantaggi porterà nel lungo periodo?
In realtà il cambio di piede di stacco è stato un “esercizio” che con il mio babbo – coach abbiamo sperimentato, perché effettivamente la mia gamba più potente è la sinistra. Tuttavia avendo incrementato la velocità di entrata ed essendo il mio penultimo il destro… la combinazione delle due cose alla prima gara di Valencia non garantiva di potere regger quella velocità al penultimo proprio con il destro allo stacco. Siamo quindi subito tornati allo stacco di destro da Sabadell in poi, con una sinistra decisamente potenziata in inverno che mi dà la leva necessaria per staccare in modo potente con il destro. Come dice il babbo, il tutto è servito molto e vedremo se riprendere la cosa, con più tempo a disposizione ed un lavoro certosino proprio sulla gamba destra“.

Un pizzico di rimpianto per quei 3 cm che ti hanno separato dall’oro ce l’hai?
No, come ho già detto bene così, step by step, mi godo il record italiano indoor in solitario e gusterò in modo progressivo quello che verrà“.

Migliorare la velocità di base è stata la chiave per fare il salto di qualità?
Già lo scorso anno avevo migliorato la velocità in senso assoluto, mancava l’efficacia nell’utilizzarla, ovvero quest’anno abbiamo associato il picco alla ritmica della rincorsa riuscendo a sfruttarla al massimo. Ed è servito, sia da un punto di vista fisico-tecnico che mentale, perché con una specialità alternativa da allenare mi trovo molto bene e “stacco” dalla pedana divertendomi con il gruppo della velocità di Maurizio Checcucci sempre con la regia congiunta del babbo“.

La tua tecnica è migliorata davvero tanto, sia in fase di stacco che di atterraggio: dove pensi di poter ulteriormente progredire?
Si può certo sempre migliorare ed affinare, vedremo gara per gara, il pre avvio ormai me lo sono cucito addosso ben bene, le altre fasi dobbiamo ben analizzare all’inizio della preparazione delle outdoor, poi il babbo ama sorprendermi… mi affido a lui!“.

Con queste misure si sale sul podio praticamente sempre tra Europei, Mondiali e Olimpiadi. Diventa quindi il tuo obiettivo già da Budapest 2023?
Come dicevo step by step, pensiamo all’obiettivo finale Mondiale e personale outdoor al momento“.

Hai superato il record italiano di tua mamma al coperto. All’aperto è di ben 7,11: è ancora fuori portata?
Vedremo ci molte variabili in gioco, dal vento, alle condizioni di gara, la pedana. Non posso nascondere che ci penso, ma preferisco adesso ricominciare da zero, ovvero dimentico il 6,97 e riparto per l’avventura estiva per saltare più lontano possibile“.

Cosa ti ha detto tua mamma dopo l’Europeo?
Era super contenta per me!“.

Come hai festeggiato la medaglia?
La sera della gara sono tornata alle 23:30 dopo le varie procedure tra antidoping e tutto… cena con il babbo e la mia manager Silvia, che è insomma di famiglia, lo sapete, e brindisi con il DT Antonio La Torre che ci ha raggiunto al volo. Poi siamo stati tutti insieme con la squadra fino a tardi. Ieri a Firenze al campo insieme a Samuele la mia società civile la ‘Firenze Marathon’ ha organizzato una festicciola con tutti gli atleti e i bambini, sono davvero tanto felice di questa accoglienza, perché la Marathon è la mia seconda casa“.

E dire che eri partita con la ginnastica artistica. Quanto quello sport è stato importante per eccellere ora nel salto in lungo?
Tutto fa parte di un percorso, certamente è uno sport che potenzia molto la mobilità ed il cuore, elementi essenziali in atletica e nel salto in lungo, ma non posso trovare una correlazione diretta“.

Foto: Lapresse

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