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ATP Indian Wells, Jannik Sinner unico ad impensierire Carlos Alcaraz. Il dato dei punti e degli scambi lunghi

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Jannik Sinner

Calato il sipario sul Masters1000 di Indian Wells. Il torneo californiano ha eletto Carlos Alcaraz nuovo padrone, tornato sul trono del n.1 del mondo e sfruttando l’assenza di Novak Djokovic. Nole ai box per la questione “vaccino anti-Covid” e Carlitos da percorso netto nei suoi incontri sul cemento statunitense: nessun set perso e l’impressione di aver compiuto uno step dal punto di vista mentale più che tecnico.

Il mio tennis non è cambiato, gestisco meglio la pressione“, le parole dopo il trionfo in Finale contro Daniil Medvedev per 6-3 6-2. Un concetto significativo per un ragazzo così giovane, classe 2003, che però ha già nella propria bacheca tre titoli 1000 e uno Slam (US Open). Tutto sembra apparecchiato per essere uno dei giocatori che potranno primeggiare nel circuito, ma nello stesso tempo c’è anche l’evidenza che Jannik Sinner abbia i mezzi e le possibilità di rivaleggiare con lo spagnolo.

Non è un discorso di confronto di palmares, nettamente in favore dell’iberico, ma di qualità tennistiche. Jannik, per ammissione sua e di chi ha avuto il privilegio di guardarlo in California, è cresciuto sotto tutti i punti di vista. C’è stata nel suo percorso una vittoria contro un tennista facente parte della top-5 (Taylor Fritz, campione del torneo 2022), e anche uno step nella gestione tattica e fisica del suo tennis. In passato Sinner sembrava giocare un po’ a caso, basando tutto sull’istinto, ora invece ogni colpo ha un suo senso.

Tutto questo per dire cosa? Numeri alla mano, Sinner è stato l’avversario più valido di Alcaraz a Indian Wells. Non è considerazione filosofica, ma frutto dei numeri. Nella partita contro il ragazzo di Murcia, sono stati solo 4 i punti ad appannaggio dell’iberico (74 vs 70) e tra questi spicca il dato che Jannik sia stato migliore dell’iberico negli scambi prolungati (oltre i nove colpi): 14 punti per l’altoatesino rispetto ai 9 dello spagnolo.

Questo significa che quando si è entrato nello scambio vero e proprio Sinner abbia messo in difficoltà l’avversario e non è un caso che nel primo set il primo ad avere la chance per chiudere i giochi sia stato lui. L’iberico è stato bravissimo a sfruttare una completezza di gioco e una percentuale di prime superiori, togliendosi dall’impaccio mentale in cui era, e ad aggiudicarsi il parziale al tie-break, anche con un pizzico di fortuna. A braccio sciolto, nel secondo parziale, l’iberico ha sfruttato bene il momento emotivo, prendendosi quel break, con Sinner che qualche “mini-chance” non è riuscita a sfruttarla per rientrare.

Il servizio, come affermato dall’azzurro, è stato l’aspetto su cui lo spagnolo ha fatto meglio (72% e 50% di prime in campo) ed è da lì che si dovrà ripartire, nella consapevolezza di essere stato l’ostacolo più duro da superare nella settimana californiana di Carlitos.

Foto: LaPresse

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