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ATP Miami 2023: Matteo Berrettini lotta, ma non esce dalla crisi. McDonald vince con due tie-break

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Dopo Indian Wells, anche Miami vede l’uscita di scena immediata di Matteo Berrettini. Il romano vede finire subito il suo secondo Masters 1000 dell’anno per mano dell’americano Mackenzie McDonald, che lo estromette con il punteggio di 7-6(8) 7-6(5). Pochissimi dettagli a decidere questo confronto, che vede la sesta uscita di scena di una testa di serie (in questo caso la numero 19).

All’interno dei primi sette game non succede sostanzialmente nulla, se non uno 0-30 sul 2-2 che McDonald, con un paio di guizzi (soprattutto un gran passante di dritto), recupera bene. Se nei primi tre turni di servizio Berrettini concede solo un 15, nel quarto finisce sotto 15-30, ma trova nel servizio il fattore per salvarsi. Anche l’americano, sul 4-4, deve affrontare un game complesso (30-30), ma si trae d’impaccio con un po’ di fortuna. Si arriva così, dopo un 12° gioco complicato, al tie-break: il primo ad avvantaggiarsi è il romano con la risposta di dritto in allungo, ma di pallonetto l’USA si riprende il maltolto. McDonald si guadagna due set point, entrambi annullati (il secondo con un passante di Berrettini non facile), ma nella girandola di occasioni negate per i due, alla quarta chance, è lui, grazie a un dritto in rete dell’italiano, che fa suo il 10-8.

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Nel secondo set Berrettini rischia tantissimo sull’1-1: tra due errori suoi e una gran difesa di McDonald ci sono le palle break, che però vengono scacciate via con due prime. I due non rischiano particolarmente fin quasi alle fasi conclusive, quando l’azzurro trova alcune soluzioni molto belle a rete e in contenimento, sfruttando poi un errore avversario per procurarsi due set point. Un ace e un rovescio lungo spengono le speranze e, dopo altri due minuti, c’è il secondo tie-break. Di nuovo è il romano il primo a portarsi avanti, sull’1-1 con una bella chiusura a rete contro il pallonetto inefficace dell’americano, ma due punti dopo McDonald si riprende con un gran recupero. L’USA non si fa mai sorprendere su vari tentativi del numero 3 d’Italia di sorprenderlo, arrivando ad avere un match point sul 6-5. E basta quello, perché di nuovo il dritto tradisce Berrettini: finiscono in rete, dopo due ore e 16 minuti, palla e torneo.

Certo, si può parlare di numeri. Questi dicono di un Berrettini ottimo a convertire le prime in campo (48/54, 89%), ma molto meno efficace con la seconda (42%) se paragonato a McDonald (71%, 22/31). Vero è che si è parlato davvero di dettagli, di pochissimi punti.

Foto: LaPresse

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