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Serie B, Brescia: esplode la contestazione. Ennesima sconfitta e ultras in cerca di Cellino

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Striscione Cellino

A Brescia tira un’aria tutt’altro che serena. Un caldo torrido, bollente, tanto da infuocare l’animo anche del più tranquillo dei tifosi. La squadra guidata da mister Gastaldello sta sprofondando sempre più nella classifica di Serie B e il barato della C, sta diventando una voragine a cui difficilmente ci si potrà aggrappare. Il distacco dalle altre compagini inizia a farsi sentire, così come la differenza a livello tecnico e mentale. La squadra lombarda è infatti ultima in classifica e ben distante dalla zona salvezza. Ora come ora servirebbe un vero e proprio miracolo. E sembra alquanto assurdo anche guardando all’avvio di questa stagione.

Il Brescia non era partito per niente male, riuscendo a vincere 5 nelle prime 6 giornate. Insomma poteva sembrare un campionato ricco di soddisfazioni per i supporters bresciani, ma si è trasformato in un vero e proprio incubo. La squadra ha iniziato a mollare da metà settembre e non si è più rialzata. Le rondinelle non vincono oramai dallo scorso 27 novembre: sono passati 4 mesi dalla gara contro la SPAL vinta per 2-0. Da quel momento i biancazzurri non hanno più sentito il profumo della vittoria. Questo ha destabilizzato l’ambiente, così come le vicende extra campo in cui è stato coinvolto il patron Cellino.

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Oggi a seguito all’ennesima sconfitta rimediata contro il Genoa di Alberto Gilardino pe r0-3 tra le mura del Rigamonti, gli ultras della compagine lombarda sono entrati da uno dei varchi di uscita della Tribuna e sono saliti sugli spalti. Un gesto forte ed estremo quello di cercare addirittura tra i seggiolini dello stadio il presidente della squadra. I tifosi della Curva Nord, in un clima di forte contestazione, non hanno però incrociato lo sguardo di Cellino chiuso negli spogliatoi. Appena due giorni fa a Brescia era già scoppiata una una grande marcia di contestazione nei confronti del presidente, con i tifosi pronti a intimargli di andare via dalla città. Insomma la sconfitta di oggi ha alimentato forti polemiche e ora non servirà aspettare e capire quale piega prenderà l’attuale critica situazione.

Foto: LaPresse

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