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Calciomercato: chi avrà più soldi da spendere in estate? Il calcio italiano è sempre in sofferenza

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Marcus Rashford

Comanda la Premier. Come sempre. E in vista del calciomercato estivo nulla cambierà. A meno che i casi giudiziari in cui sono coinvolte Juventus e Manchester City non estromettano i due club da possibili movimenti in entrata e in uscita. In tal caso, oltre ai “paperoni” del Chelsea, che hanno già investito mezzo miliardo di euro, il mercato sarà dominato dai soliti noti: Paris Saint Germain, Bayern Monaco, Barcellona, Real Madrid e le altre inglesi. Tutte, nessuna esclusa. Merito dei diritti televisivi, che portano in dote cifre surreali a tutti i club d’Oltremanica che militano in Premier League.

Il calcio italiano, in tutto questo, soffre. Eccome se soffre. La squadra che ha incassato di più dai diritti tv nel 2021-22 è stata l’Inter con oltre 84 milioni di euro, seguita da Juve (78 mln), Milan (78 mln) e Napoli (68,5 mln). Ovviamente non sono le uniche cifre di riferimento, perché il fatturato va oltre ai diritti televisivi e comprende il merchandising, la vendita dei biglietti, le operazioni di mercato. Ma è chiaro che sono numeri che pesano, anche perché inferiori all’ultima classificata dell’ultima Premier League, il Norwich, che ha ricevuto la bellezza di 116,5 mln. Il City primo della classe ne ha presi 187 di milioni. E visto quanto già spende sul mercato lo sceicco Mansour, forse non ne avrebbe nemmeno bisogno. In generale la classifica dei diritti tv è una sentenza che non ammette repliche: Premier League prima con 3,394 miliardi di euro, Liga seconda con 2,049 mld, Bundesliga terza con 1,440 mld, Serie A quarta con 1,313 e Ligue 1 quinta con 830 milioni.

Milan e Inter, la Champions per fare mercato

Facile capire come questa differenza di introiti possa incidere sul calciomercato estivo. In aiuto ai club italiani non vengono nemmeno i settori giovanili, sfruttati poco e male da troppi club (e dire che ieri sera, negli ottavi di Champions, il PSG ha schierato un 2005 titolare e ha fatto entrare un 2006, entrambi cresciuti nel vivaio parigino), e tanto meno gli stadi, spesso obsoleti o comunque inadatti a creare quel business virtuoso che caratterizza la Premier e gli altri top campionati europei, capaci di generare un indotto superiore tra merchandising e vendita dei biglietti. Anche l’affluenza media agli stadi in Europa, infatti, parla chiaro: la Bundesliga tedesca comanda con oltre 40mila spettatori presenti a partita, poi vengono Premier League (che vanta 6 squadre tra le prime 16), Liga spagnola (con il Barcellona davanti a tutti con 83.383), Serie A e Ligue 1. 

Nel 2022-23, però, il dato dell’affluenza allo stadio sta premiando Milan e Inter. I due club milanesi viaggiano a oltre 70mila spettatori di media tra campionato e Champions League. Numeri importanti, che in proiezione potrebbero portare a rossoneri e nerazzurri un ricavo di quasi 70 milioni di euro qualora la corsa in Europa proseguisse fino all’ultimo atto. Allora sì che il mercato estivo, tra diritti tv e incassi da stadio, potrebbe prendere un’altra direzione. Anche se i chiari di luna che accompagnano la famiglia Zhang, da anni in ristrettezze economiche per colpa dei mancati ricavi derivati dal Covid, non fanno prevedere grandi fuochi d’artificio. La regola di base rimane vendere bene e spendere oculatamente in base a quanto (e se) si incassa. E in tal senso la perdita di Skriniar a zero non è stata una buona cosa.

I soliti noti al potere, anche se…

Manchester City, Liverpool, Tottenham, Chelsea, Arsenal e Manchester United. Con l’aggiunta di Barcellona, Real Madrid, Bayern Monaco e PSG. Saranno questi i club che potranno spendere di più sul mercato estivo. Le grandi potenze del calcio europeo dal punto di vista economico sono loro. Grazie alle loro politiche oculate anche Atletico Madrid e Borussia Dortmund avranno soldi da spendere, così come il Marsiglia che da anni sta crescendo sotto il profilo dei risultati in Europa ed è forte dei suoi 62.877 spettatori di media a partita al “Velodrome”. Un mix che porta tanti soldi in cassa. Le italiane, ancora una volta, sembrano destinate a un’estate di passione e di mercati creativi. Ma del resto Giuntoli ha già dimostrato che anche nel calcio non sono (solo) i soldi a fare la felicità.

 

Foto: Lapresse

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