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Ciclismo, il manager di Antonio Tiberi: “Va aiutato, lo stanno minacciando. Vive in una fattoria, è stato un incidente”

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Johnny Carrera, procuratore di Antonio Tiberi, ha rilasciato un’intervista a “InBici.net“: il ciclista è al centro della cronaca extra sportiva per aver ucciso un gatto ed essere stato condannato a pagare una multa. Questa situazione lo ha portato anche ad essere sospeso dalla sua squadra.

Così l’agente di Antonio Tiberi: “Situazione veramente assurda perché, come ha già scritto e comunicato Antonio, ha sbagliato ma è stato un incidente. Lui vive in una fattoria con un sacco di animali, ha pecore, capre, cani, gatti, di tutto e di più. Quindi è stato un incidente, come ha spiegato oggi sulla “Gazzetta”: stava provando questa carabina, il gatto gli è entrato in mezzo nel mirino e lui ha sparato, con un fucile legale“.

Il ciclista sta attraversando un duro momento: “Lui non voleva ammazzare nessuno, si tratta di un incidente, di una situazione con un sacco di concause: è un bravo ragazzo, ha fatto un errore, ha pagato e sta pagando, bisogna essere tutti uniti per cercare di aiutarlo, che è la cosa più importante, di far passare questo momento e ritrovarlo come persona“.

Tiberi è stato sospeso e potrebbe anche essere licenziato: “Il licenziamento non lo so, non penso, è stato sospeso per fargli prendere tempo e poi sospendendolo hanno utilizzato la stipendio per devolverlo ad un associazione, come farà anche lui per far capire che vuole fare qualcosa di concreto per un’associazione che aiuta i cani e i gatti randagi“.

Il ragazzo ha anche ricevuto minacce sui social: “Sono arrivate minacce, ma da gente che secondo me fuori di testa, ma da denuncia proprio. Attenzione a quello che si fa, i social sono non sono il bar ma un qualcosa che rimane, poi la possibilità di denunciare va anche considerata“.

Foto: LiveMedia/Luca Tedeschi

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