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Ciclismo, Luca Guercilena: “Tiberi non si è comportato da professionista. Valuteremo se prendere nuovi provvedimenti”

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La Trek Segafredo ha come general manager Luca Guercilena, 49enne dinamico e sapiente, uno dei punti cardini del nostro ciclismo. Tra corridori, funzionari, meccanici, direttori sportivi, massaggiatori, meccanici e incarichi vari – tra la squadra femminile e quella maschile – Guercilena gestisce circa 105 persone, cioè una vera e propria azienda. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente a casa sua a Milano prima della partenza per le Strade Bianche.

Luca, prima di tutto come stai?

“Sto meglio grazie, venerdì andrò giù a Siena per le Strade Bianche”.

Il caso Antonio Tiberi è stato un fulmine a ciel sereno: sebbene molto grave, possiamo catalogarlo come errore di gioventù?

“È stato un gesto grave e irresponsabile, come lui stesso ha ammesso. E poi non ci ha avvertito come squadra, fatto altrettanto gravissimo. Noi al momento abbiamo cominciato con un minimo di sospensione e stiamo analizzando i fatti per capire quanto sia utile una sospensione di questo tipo o se dobbiamo prendere azioni più decisive. Ho chiaramente sentito Antonio e con lui sono stato chiaro su quelli che sono gli standard del nostro Team e di conseguenza l’esigenza di muoversi in certe direzioni. Ci sono delle cose che sono totalmente inconcepibili e questa è una di quelle”.

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Pensi che farà tesoro dell’errore commesso?

“Penso che lui stesso debba capire la gravità del suo comportamento. Ha creato un danno d’immagine a se stesso, alla squadra e agli sponsor. Deve essere consapevole del suo status di professionista e delle conseguenze che le sue azioni possono portare a chi supporta la squadra, che siano aziende o persone”.

Antonio Tiberi sta diventando un corridore da corse a tappe? E dove può arrivare?

“Dal punto di vista delle performance è un talento che può emergere nelle corse a tappe”.

Giulio Ciccone invece ha svoltato mentalmente? Andrà al Giro solo per le tappe o sotto sotto c’è il pensiero di fare classifica?

“Giulio è partito bene e ha già dimostrato di andare forte. Gli obiettivi veri sono più avanti e al Giro l’idea è quella di puntare alle tappe, questo è l’obiettivo principale. Per quanto riguarda la classifica valuteremo strada facendo”.

Baroncini invece è molto sfortunato tra cadute ed infortuni: rischia di perdersi?

“Di perdersi no perché è un atleta di talento, ma quando si comincia a stare fuori per diversi mesi e quindi non si ha una certa continuità di prestazione è sicuramente più difficile tornare ad alti livelli. Il rientro sarà complicato da un punto di vista, medico ma è un ragazzo di talento e intelligente, credo molto in lui”.

Al momento alla Trek sembra mancare il grande nome per le corse a tappe: pensi che Juan Pedro Lopez possa ripetersi?

“Sia Lopez che Skjelmose possono essere uomini da gara a tappe già da quest’anno e quindi puntare ad una top10 o qualcosa in più”.

Mads Pedersen sarà il vostro faro al Nord?

“La nostra coppia Pedersen-Stuyven sarà il nostro faro al Nord”.

Chi sarà la rivelazione stagionale della Trek Segafredo?

“Credo che Skjelmose sia già una grande sorpresa con i risultati che ha ottenuto sino ad oggi e credo possa fare ancora tanto. Un’altra rivelazione credo possa essere Mathias Vacek”.

Foto: Jakob Kennison / Trek-Segafredo

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