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Ciclismo, Marta Cavalli: “Non ho paura di stare in gruppo, ma non so quando torno. Pago il lungo stop”

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Marta Cavalli in questa stagione ha corso – al momento – solo cinque giorni partecipando al UAE Tour e alla Omloop Het Nieuwsblad. L’azzurra insieme alla dirigenza della sua squadra, la FDJ-SUEZ, ha deciso che nonostante il suo ritorno agli allenamenti ad alta intensità e la sua partecipazione ai camp di inizio stagione, ha bisogno di prendersi il tempo necessario per riprendersi completamente dalle conseguenze fisiche dell’incidente durante la seconda tappa del Tour de France Women dello scorso anno. Marta farà quindi un periodo senza gare e continuerà ad allenarsi come sempre: “Sto meglio, è stato un inizio di stagione non esattamente come ci aspettavamo e la scelta di due gare non proprio adatte alle mie caratteristiche si è fatta sentire. L’anno scorso pensavo che tornare a correre mi sarebbe servito per rompere il ghiaccio invece non è stato così perchè è stato più difficile del previsto. Ci siamo presi un paio di settimane tranquille insieme alla squadra per fare un po’ il punto della situazione e capire quando rientrare in gara“.

Facciamo un passo indietro: cosa è successo al Tour e come hai trascorso i mesi successivi?

“Nella caduta al Tour non ho riportato conseguenze gravi o fratture. Per il trauma cranico c’è voluto qualche mese, infatti il mese successivo alla caduta non sono potuta uscire in bici e la prima parte del recupero è stata solo di riposo. Quando poi ho ricominciato è avvenuto tutto con calma senza fare lavori specifici e grossi carichi di lavoro. Secondo me i problemi che sto avendo adesso sono dovuti a questo lungo stop. Quando sono tornata a correre a fine stagione, è stata una scelta fatta più di cuore che di gambe, è stato un bel modo per chiedere la stagione ma quest’anno sto facendo un po’ più fatica”. 

Ora hai paura di stare in gruppo? Hai paura per la tua salute o che possa ripetersi di nuovo?

“No, perché quelle poche volte che ho rivisto le immagini mi sono sembrate molto strane, una caduta non usuale e quindi anche mentalmente mi ripeto sempre che è quasi impossibile che possa ricapitare una stranezza del genere in corsa”. 

La tua squadra ha parlato di uno stop a tempo indeterminato. Quando conti di tornare? 

“Non mi sono data dei tempi perché non c’è fretta, sia io che la squadra vogliamo essere sicuri di avere recuperato al 100% e di tornare a correre per essere competitivi. In cuor mio spero di essere pronta per le Ardenne, ma se così non dovesse essere vorrà dire che tornerò più avanti. Valuteremo giorno per giorno”. 

L’incidente è arrivato nel momento migliore della tua carriera: pensi di poter riannodare il filo e tornare la Marta Cavalli del 2022, o magari anche meglio?

“Me lo auguro, ma allo stesso tempo non mi piace fare un paragone con la stagione passata. Mi sento un atleta in divenire e quindi il 2022 non l’ho mai considerato come un punto di arrivo. Ci saranno sempre degli alti e bassi in una carriera e quindi io continuerò a lavorare –  come sto facendo – su un progetto a lungo termine senza rimanere focalizzata su una singola stagione”. 

Sembra che l’Olanda stia tornando ad altissimi livelli, pensi che possa riprendersi il ruolo di leader del ciclismo femminile davanti all’Italia?

“Prima bisognerà combattere un po’ e anche loro dovranno dimostrare di aver trovato delle ragazze giovani che potranno essere il futuro del ciclismo olandese. Sarà divertente ed è sicuramente una cosa positiva per il nostro movimento. Avere delle gare sempre più avvincenti è un punto a nostro favore per continuare a far crescere il ciclismo femminile”. 

Con la maglia della Nazionale non hai affrontato ancora un evento da capitana. Quali dei prossimi percorsi pensi che potrebbe essere adatto a te?

“Gli Europei in Olanda a settembre potrebbero quasi esserlo, però credo che un Mondiale nei prossimi anni – se dovessi avere delle buone gambe e sensazioni – potrà avere un percorso più duro e quindi adatto a me”. 

 

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