Combinata nordica
Combinata nordica, la Norvegia vince anche il team event maschile dei Mondiali di Planica. Italia sesta
La Norvegia si complica la vita ma alla fine vince anche la prova a squadre maschile (con salto su Large Hill e staffetta 4×5 km di fondo) e si conferma imbattuta dopo quattro competizioni ai Campionati Mondiali di combinata nordica 2023, in corso di svolgimento a Planica. Nonostante una disposizione dei frazionisti abbastanza rivedibile, il team scandinavo ha fatto valere la sua superiorità bruciando allo sprint conclusivo la Germania e l’Austria grazie ad un Jarl Magnus Riiber molto brillante.
In precedenza Espen Andersen (che ha perso tutti i 23″ di vantaggio sul tedesco Frenzel), Jens Luraas Oftebro e Joergen Graabak non erano infatti riusciti a fare la differenza sugli sci stretti, dopo aver chiuso davanti a tutti nel segmento di salto con un discreto margine sulle avversarie dirette per il titolo, cedendo virtualmente il testimone a Riiber in una situazione potenzialmente scomoda.
Il fuoriclasse norvegese ha poi gestito bene le energie in vista dell’ultimo e decisivo chilometro, in cui è stato in grado di staccare l’austriaco Johannes Lamparter (che aveva speso tanto nel primo giro per raggiungere il tandem di testa) e soprattutto il teutonico Julian Schmid, al termine di un duello rusticano in cui non sono mancati i contatti ravvicinati. Terza vittoria consecutiva in questa rassegna iridata per Riiber, che sabato 4 marzo va quindi a caccia dello ‘sweep’ in occasione della Gundersen da trampolino grande.
Medaglia d’argento per la Germania con nell’ordine Eric Frenzel, Vinzenz Geiger, Johannes Rydzek e Julian Schmid, mentre l’Austria è salita sul terzo gradino del podio con Martin Fritz, Lukas Greiderer, Stefan Rettenegger e Johannes Lamparter. Bel quarto posto per la Francia, a lungo protagonista grazie a Matteo Baud, Antoine Gerard, Laurent Muhlethaler e Marco Heinis. Risultato in linea con le aspettative della vigilia per l‘Italia, sesta a 2’30” dalla testa con Samuel Costa, Aaron Kostner, Iacopo Bortolas e Raffaele Buzzi.
Foto: Lapresse