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Formula 1
Cosa è successo a Fernando Alonso? Penalità e grazia: che farsa della FIA…
Il Gran Premio dell’Arabia Saudita, secondo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2023, oggettivamente, non passerà certo alla storia in fatto di spettacolo o colpi di scena. La Red Bull ha piazzato la seconda doppietta consecutiva della propria annata, con la sensazione che ne vedremo molte altre nelle prossime uscite, per cui l’unico momento di fibrillazione l’abbiamo vissuto per merito (suo malgrado) di Fernando Alonso.
Il pilota spagnolo, infatti, ha vissuto una sorta di “frullatore” di emozioni al termine della gara. Prima ha potuto festeggiare il suo secondo podio consecutivo, quindi se l’è visto soffiare per una penalizzazione post-GP, infine a tarda sera se l’è visto riconsegnare. Tutto nel breve volgere di poche ore. Ma, esattamente, cos’è successo al due volte campione del mondo? Andiamo a capire l’ennesima figura rivedibile della FIA.
Tutto ha preso il via già dallo schieramento di partenza. Il due volte campione del mondo, infatti, ha posizionato in maniera errata la sua Aston Martin sulla griglia, con le gomme che superavano la linea bianca nella quale deve collocarsi la vettura. Un passo falso per un pilota della sua esperienza. La regola c’è, è chiara, ed è costata 5 secondi di penalità. Una ammenda che il team inglese ha fatto scontare al proprio pilota nel corso del pit-stop ma, proprio in questa occasione, è scaturito il secondo punto della questione.
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Nel finale di gara, infatti, alcuni team radio tra Mercedes e George Russell invitavano il pilota inglese a mettersi entro i 5″ rispetto a Fernando Alonso. Come mai? L’asturiano aveva già pagato dazio al cambio gomme, dopotutto. La notizia, quindi, è giunta tramite queste comunicazioni. La FIA, infatti, aveva avuto da eccepire sul “come” era stata scontata la penalità ai box. In un video visionato, infatti, sembrava che la AMR23 fosse toccata dal carrello sollevatore nella parte posteriore. In questo modo, alla fine della gara, sono stati 10, i secondi inflitti allo spagnolo, con conseguente discesa dal podio.
Ma, la querelle non era che all’inizio. Alcuni rappresentati del team inglese, a quel punto, si sono recati dai commissari sportivi per chiedere una revisione della situazione. Questione di cavilli e di interpretazione di frasi e parole. Morale della favola? Poche ore dopo la gara, la FIA ha annunciato di aver cambiato idea, perché l’Aston Martin ha dichiarato che non sia stato trovato alcun accordo tra i team a riguardo. “Dopo aver esaminato le nuove prove, abbiamo concluso che non c’era un accordo chiaro, come era stato suggerito ai Commissari Sportivi in precedenza, su cui si potesse fare affidamento per determinare che le parti avessero concordato che un cric che tocca una vettura equivale a lavorare sulla vettura, senza altro. In queste circostanze, abbiamo ritenuto che la nostra decisione originaria di imporre una penalità alla vettura 14 dovesse essere annullata e lo abbiamo fatto di conseguenza”.
Una ennesima brutta figura per la FIA che, gira e rigira, quando si tratta di lavorare tra penalità e decisioni chiare, manca sempre l’appuntamento per dare un segnale forte. Sia ben chiaro, questo caso-Alonso non è che l’ultimo di una lunghissima serie, ma la massima categoria del motorsport dà sempre la sensazione di gravare su basi davvero poco solide a livello di regolamenti e chiarezza di questi ultimi.
Foto: LPS DPPI