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Formula 1
F1, Fernando Alonso e il sogno (non più proibito?) di tornare a vincere dopo 10 anni
Alla luce di quanto visto meno di dieci giorni fa in Bahrain, Fernando Alonso è tornato ad avere per le mani una monoposto competitiva. Il veterano spagnolo è difatti salito sul podio in un Gran Premio dove l’unico ritiro di vertice è stato quello di Charles Leclerc. L’iberico ha addirittura definito l’Aston Martin “seconda forza” della F1 attuale. Non proprio a torto, perché comunque Nando si è conquistato la terza posizione sorpassando la Ferrari del ben più giovane connazionale Carlos Sainz.
La dinamica più incoraggiante è rappresentata dal fatto che il team di base a Silverstone si sia tenuto alle spalle la Mercedes fair and square (l’asturiano ha concluso davanti a Lewis Hamilton, mentre Lance Stroll ha preceduto George Russell). Dunque, a parità di power unit, il telaio della AMR23 si è rivelato più efficace di quello della W14. Almeno nell’ambito del Bahrain, altrove si vedrà.
Comunque sia, grazie al terzo posto di Sakhir, Alonso si è issato a quota 99 podi in carriera. La fatidica “quota 100” è pertanto prossima e il club della tripla cifra è roba per pochi. A oggi, solo cinque piloti possono vantarsi di farne parte (Lewis Hamilton, Michael Schumacher, Sebastian Vettel, Alain Prost e Kimi Räikkönen). Sulla base di quanto ammirato lo scorso weekend, l’impressione è che non si tratti di una presenza sporadica nella top-three, bensì della prima di una stagione potenzialmente ricca di soddisfazioni.
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A questo punto è evidente come, per Fernando, il sogno sia quello di tornare a vincere un Gran Premio. Non sarà facile, perché la concorrenza non manca e Aston Martin reciterà la parte di un ‘Davide’ contro i tre ‘Golia’ Red Bull, Ferrari e Mercedes. Cionondimeno, sperare si può. Se negli ultimi anni abbiamo visto imporsi Esteban Ocon e Pierre Gasly, perché non Alonso? Con tutto il rispetto per i due francesi, lo spagnolo ha un talento superiore. Esperienza e acume non gli mancano, dunque se l’AMR23 dovesse confermarsi al vertice e, al tempo stesso, presentarsi l’occasione propizia tramite il proverbiale “allineamento dei pianeti”…
Un eventuale trionfo dell’iberico avrebbe del clamoroso e andrebbe a rivoluzionare il libro dei record. Nando non primeggia da quasi un decennio (12 maggio 2013) e nessuno ha saputo tornare al successo dopo un digiuno così lungo (il primato è di Riccardo Patrese, 6 anni e mezzo tra Kyalami 1983 e Imola 1990). Inoltre c’è la questione età. Alonso viaggia per le 42 primavere. C’è chi ha vinto oltre le 45 (ma si deve tornare agli anni ’50) e nel XXI secolo nessuno è ancora passato per primo sotto la bandiera a scacchi dopo aver scollinato gli “anta”.
Anche per questo vien voglia di fare il tifo perché Fernando possa fare un miracolo, battendo l’avversario più spietato. Non si tratta di Max Verstappen, Charles Leclerc o Lewis Hamilton, bensì dell’ineluttabile trascorrere del tempo, al quale Alonso sembra resistere molto meglio di tanti altri!
Foto: La Presse