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Formula 1

F1, GP Arabia Saudita 2023: promossi e bocciati. Ferrari sprofonda, è la quarta forza

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Sergio Perez

PROMOSSI E BOCCIATI GP ARABIA SAUDITA F1 2023

PROMOSSI

Red Bull: seconda doppietta consecutiva e Mondiale ormai ipotecato dopo sole due gare. Ad impressionare infatti non sono (solo) i risultati, ma la netta superiorità tecnica in pista della RB19 sulla concorrenza. La coppia di piloti inoltre fornisce garanzie, con Sergio Perez pronto ad approfittare delle eventuali disavventure del compagno di squadra più quotato e talentuoso Max Verstappen per conquistare qualche vittoria di tappa, come avvenuto a Jeddah.

Fernando Alonso: sinora il primo vero inseguitore delle Red Bull. 3° a Sakhir e 3° in Arabia Saudita, su due piste completamente diverse l’una dall’altra. Aston Martin ha superato a pieni voti la temuta prova del nove di Jeddah e si candida al ruolo di seconda forza in campo del Mondiale, anche grazie all’esperienza e alla velocità di un Alonso ancora in grande forma.

George Russell: bravissimo. Impossibile ottenere un risultato migliore con una W14 ormai ripudiata da Toto Wolff e dagli ingegneri Mercedes, in attesa degli aggiornamenti previsti nelle prossime settimane. L’ex driver della Williams ha il merito di demolire Sir Lewis Hamilton al sabato in qualifica, per poi farsi superare dal solo Verstappen in gara riuscendo a difendere con i denti un buon quarto posto proprio davanti al compagno di squadra.

Kevin Magnussen: dopo un weekend molto negativo in Bahrain, il danese si riscatta a Jeddah con una discreta qualifica (13°) e soprattutto con un’ottima gara in rimonta, superando l’AlphaTauri di Tsunoda nel finale con una manovra spettacolare e regalando così il primo punto della stagione alla Haas.

BOCCIATI

Ferrari: l’unica nota positiva del fine settimana saudita è Charles Leclerc (costretto però ad un weekend tutto in salita per la penalità di 10 posizioni in griglia a causa dei problemi di affidabilità alle centraline in Bahrain), mentre tutto il resto lascia a desiderare. Carlos Sainz ha fatto tanta fatica e la SF-23 si è dimostrata la quarta forza in campo nel secondo stint del GP con gomme hard, dopo la beffa per il pessimo tempismo della Safety Car.

Lando Norris: con la McLaren attuale non si possono fare miracoli, ma il pilota inglese paga dazio in qualifica (19° per un errore) rispetto al nuovo talentuoso compagno di squadra Oscar Piastri capace di raggiungere addirittura il Q3 mettendo in luce le sue grandi qualità. In gara entrambi sono sfortunati nel primo giro e devono fermarsi per cambiare l’ala, rimanendo nelle retrovie fino alla bandiera a scacchi.

FIA: gestione scellerata del ‘caso Alonso’ ed ennesima pessima figura dell’ultimo triennio. Tanta confusione tra direzione gara e stewards, con il problema di fondo legato alla poca coerenza e soprattutto ad un regolamento spesso e volentieri troppo interpretabile. Fortunatamente in questo caso, tramite appello da parte dell’Aston Martin, il risultato finale del GP perlomeno è legittimo e rispecchia appieno quanto visto in pista, tuttavia urge un cambio di marcia al più presto su tanti fronti per evitare che possano riverificarsi in futuro scenari simili.

Foto: Lapresse

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