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F1, GP Bahrain 2023. Si alza il sipario sul Mondiale. Sakhir propone tanti temi da sviluppare. Chi saprà farlo meglio?

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Domenica 5 marzo si alzerà il sipario sull’edizione numero 74 del Mondiale di F1. Il palcoscenico sul quale verrà recitato il primo atto sarà l’autodromo di Sakhir, dove andrà in scena il Gran Premio del Bahrain. Vi si arriva praticamente “al buio”, in quanto è stata effettuata una sola sessione di test collettivi anziché le due abituali. Dinamica figlia dell’ulteriore espansione del calendario, che quest’anno raggiungerà la cifra record di 23 gare.

Ovviamente, uno dei temi forti della nuova stagione è rappresentato dalla possibilità di rivedere la Ferrari fregiarsi dell’Iride. Ormai si può parlare a ragion veduta di “Secondo digiuno”, dopo quello che la Scuderia di Maranello dovette affrontare fra il trionfo di Jody Scheckter nel 1979 e quello di Michael Schumacher nel 2000. In quel caso passarono 21 anni. Attualmente siamo a 16, poiché il Cavallino Rampante attende ancora l’erede di Kimi Räikkönen, Campione nel 2007.

La concorrenza da battere sarà, verosimilmente, quella abituale. Da un lato quella di matrice austro-olandese, ovverosia Max Verstappen e la Red Bull, alla ricerca dell’hat-trick dopo le affermazioni del 2021 e 2022. Dall’altro il tridente anglo-tedesco, formato dalla Mercedes e dal suo tandem di piloti britannici. Già, anche questo sarà un tema del 2023, il confronto tra Lewis Hamilton e George Russell. Il primo, 38 anni, vuole dimostrare come la carta d’identità non sia un handicap e possa ancora essere competitivo per i massimi traguardi. Il secondo, di 13 primavere più giovane, ambisce invece a ribaltare definitivamente le gerarchie in seno alla Casa di Stoccarda, diventandone il nuovo punto di riferimento.

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Un altro motivo d’interesse è la possibilità di assistere a un ampliamento dei team in grado di battagliare per i successi. Alpine, in quanto espressione di una grande Casa automobilistica, avrebbe tutto per confrontarsi ad armi pari con Red Bull, Ferrari e Mercedes. Eppure non riesce in alcun modo a effettuare il proverbiale “ultimo salto di qualità”. Peraltro, nel 2022 la squadra francese ha dovuto incassare lo smacco di perdere sia Fernando Alonso che, soprattutto, il proprio pupillo Oscar Piastri. Si è dunque ripiegato su una sana dose di nazionalismo, tramutandosi in una sorta di Equipe Bleu, affiancando due eterne promesse che sperano di compiersi, Esteban Ocon e Pierre Gasly.

Piastri, invece, si è fatto irretire dalla McLaren, che si presenta con la coppia di piloti più giovane in assoluto (45 anni in due, poco più dell’età del solo Alonso!). Il team di Woking resta uno dei più blasonati della storia, ma fatica a ritornare ai fasti del passato. Riuscirci rappresenterebbe un gran colpo d’immagine per la F1 nella sua interezza. L’handicap, forse insormontabile, è quello di non godere di una motorizzazione ufficiale (la squadra resta, in tutto e per tutto, un cliente Mercedes).

Altri temi del 2023? Qualunque aspetto riguardi un inossidabile spagnolo già citato due volte, che ha la passione di un ragazzino a dispetto delle 42 candeline che si appresta a spegnere nel mese di luglio. Si confronterà in pista con avversari che, nel giorno del suo esordio in F1 non erano ancora nati! Nando non molla e può togliersi ancora qualche bella soddisfazione con l’Aston Martin. Soprattutto, può toglierla a chi guarda il Circus da spettatore e da appassionato. Dio ce lo conservi a lungo, perché di personaggi come lui non se ne vedono più.

Foto: La Presse

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