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Federico Bernardeschi e il super gol (in allenamento). Può tornare utile all’Italia?

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Federico Bernardeschi

Da fermo è sempre stato un fenomeno. Con quel suo mancino fatato, Federico Bernardeschi di magie ne ha fatte parecchie nel corso della sua carriera. L’ultima sta spopolando in questi giorni sui social: un sinistro a giro che si è infilato nel sette senza lasciare spazio e tempo al portiere. Una prodezza arrivata in allenamento ma che ha ricordato tanto l’arcobaleno con cui Angel Di Maria ha aperto le danze negli ottavi di Europa League contro il Nantes, poi spazzato via dalla Juve con un perentorio 3-0. Già, la Vecchia Signora, proprio lei. Un’altra cosa che i due hanno in comune oltre al loro splendido piede sinistro. Un piede che chissà, potrebbe fare ancora comodo anche all’Italia di Roberto Mancini. O forse no.

Toronto stenta, Federico brilla

Una vittoria, tre pareggi e una sconfitta. Non proprio un cammino entusiasmante. Dopo il deludente 13esimo posto del 2022 arrivato nonostante gli innesti estivi di Insigne e Bernardeschi, tifosi e società probabilmente si aspettavano di più da questo inizio di stagione. Ma finora il Toronto FC ha stentato. Al ko all’esordio contro il DC United (3-2 con gol su rigore proprio di Bernardeschi) hanno fatto seguito i pareggi per 1-1 con Atlanta United (sempre grazie a una rete dell’ex esterno bianconero) e Colombus Crew, la vittoria per 2-0 sull’Inter Miami e lo 0-0 contro il San Jose Earthquakes. L’infortunio di Insigne in occasione delle prima giornata di campionato non ha di certo aiutato ma i risultati sono comunque al di sotto delle attese.

In tutto questo il mancino originario di Carrara si sta ritagliando un ruolo importante all’interno del gruppo allenato da Bob Bradley. Oltre ai due gol Bernardeschi ha messo a referto un assist, partendo sempre da titolare. Del resto il 4-2-3-1 costruito dal tecnico statunitense si sposa alla perfezione con le caratteristiche del classe 1994 ex Fiorentina e Juventus, che partendo largo a destra ha tempo e modo di capire come fare male all’avversario con il suo fantastico mancino. Caratteristiche che potrebbero tornare utili anche al commissario tecnico Mancini qualora decidesse di insistere sul 4-3-3, visto che ad oggi in quel ruolo i papabili azzurri di piede sinistro sono tre: Politano, Zaniolo e Bernardeschi, per l’appunto.

Dal 4-3-3 al 3-4-3, la duttilità di “Berna”

Tra l’altro, Bernardeschi dalla sua potrebbe avere un piccolo vantaggio. Rispetto ai due rivali, infatti, solo lui non soffrirebbe troppo l’eventuale passaggio al 3-4-3 o al 3-5-2, avendo già dimostrato in passato di poter ricoprire anche il ruolo di esterno a tutta fascia, oltre a quello di ala pura. Una duttilità che è sempre piaciuta a chi lo ha allenato ma che al tempo stesso ne ha frenato la crescita e la consacrazione definitiva ad alti livelli. Ma al di là dell’aspetto tattico, il problema più grande è la competitività della Major League Soccer.

Se le doti tecniche e l’intelligenza calcistica di Bernardeschi non sono in dubbio, il ritmo e il livello del massimo campionato statunitense rischiano seriamente di escluderlo dal lotto dei convocabili. O per dirla alla Mancini, degli azzurrabili. Il Ct ha più volte detto che le porte della Nazionale azzurra sono aperte a tutti, soprattutto in riferimento alle esclusioni di Zaniolo e Zaccagni, ma anche di Locatelli. Ma la MLS, ad oggi, non è un torneo paragonabile ai top 5 campionati europei. E nemmeno alla Primera Division argentina, dove comunque militano squadre come River Plate e Boca Juniors, e l’intensità la fa quasi sempre da padrona. Un peccato, perché “Berna” ha solo 29 anni e con quel suo mancino fatato avrebbe potuto fare ancora comodo all’Italia. Ne siamo sicuri.

Foto: Lapresse

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