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Calcio
L’Inghilterra ai raggi X: attacco e centrocampo da favola. Ma la difesa è ballerina
I Tre Leoni di Gareth Southgate hanno tre anime. Due sono da favola, con un centrocampo che può contare su Bellingham, uno dei talenti più brillanti del firmamento mondiale, e con un attacco devastante grazie alla forza dell’uragano Kane. La terza, la difesa, è un po’ ballerina, perché poggia sulle spalle larghissime di Stones e Maguire, bravi ma non sempre perfetti, e su Pickford, un portiere che para tantissimo ma che a volte incappa nella papera. Tre anime, per l’appunto, che mettono a nudo pregi e difetti dell’Inghilterra, avversario questa sera (ore 20.45) dell’Italia di Roberto Mancini allo stadio “Diego Armando Maradona”.
In palio ci sono punti preziosi, i primi delle qualificazioni ad Euro 2024. Inserite nel girone C con Ucraina, Macedonia del Nord e Malta, entrambe le squadre sanno quanto sarebbe importante partire col piede giusto per non complicarsi il cammino. Per accedere alla fase finale in programma in Germania dal 14 giugno al 14 luglio del prossimo anno, infatti, bisogna chiudere nelle prime due posizioni il proprio raggruppamento. Italia e Inghilterra, finaliste dell’ultimo Europeo a Wembley, sono le favorite d’obbligo per il passaggio del turno. Ma i Tre Leoni, rosa alla mano, sono i più forti. Su questo non c’è dubbio.
Kane e Bellingham, i fuoriclasse di Southgate
Le stelle assolute sono due: Harry Kane e Jude Bellingham. Il centravanti è il capitano e la stella polare di questa squadra. Con l’Inghilterra ha segnato 53 gol in 80 presenze, numeri che lo rendono il miglior marcatore di tutti i tempi della Nazionale al pari di Wayne Rooney. Un record che già questa sera potrebbe diventare suo e che andrebbe ad aggiungersi a quello già raggiunto con gli oltre 270 gol firmati in maglia Spurs: nessuno, nella storia del club londinese, ha bucato la rete più dell’uragano Kane. Che ora va a caccia del primato di reti segnate in Premier da un certo Alan Shearer, che si è fermato a 260. Serve altro per presentarlo? Direi di no.
Se Kane è il fuoriclasse affermato, Bellingham è l’astro nascente. Il baby prodigio inglese, cresciuto nel Birmingham City e ora di proprietà del Borussia Dortmund, viaggia sulle orme di Gerrard e Lampard. Anzi, se possibile punta a superarli per volare verso l’Olimpo del calcio mondiale. Del resto per uno che ha esordito nella prima squadra Under 23 a soli 15 anni – segnando pure un gol – tutto è possibile. Ora di anni ne ha quasi 20, ma il Mondiale in Qatar e le prestazioni fornite in Champions League hanno ribadito che il ragazzo è pronto per fare l’ennesimo salto triplo della sua carriera. Se l’Italia vuole avere speranze di vittoria dovrà riuscire a fermarlo. O quanto meno ad arginarlo.
I frombolieri Saka, Foden e Grealish
Il problema è che, oltre a questi due fuoriclasse, il Ct Southgate può contare su un centravanti di riserva di assoluto valore, Ivan Toney del Brentford, ma soprattutto su tre esterni che fanno paura (e che sarebbero stati quattro se Rashford non si fosse infortunato). Parliamo di Bukayo Saka, 13 gol e 10 assist in stagione con l’Arsenal, e del duo composto da Phil Foden e Jack Grealish, due tra le frecce più appuntite del Manchester City di Guardiola. Tre ragazzi abili nel dribbling, rapidissimi, che vedono la porta e sanno fare passaggi illuminanti. E che non a caso, insieme, valgono quasi 300 milioni di euro. Anche perché il primo è nato nel 2001, il secondo nel 2000. Insomma, l’Inghilterra è una squadra giovane e di grande qualità. Almeno dalla cintola in su.
Anche in cabina di regia, al fianco di Bellingham, ci sarà infatti un giovane di grande prospettiva: Declan Rice. Il capitano del West Ham, classe 1999, è il metronomo di questa squadra. Può agire da play nel 4-3-3 o come uno dei due mediani nel 4-2-3-1. Ha fisico (è alto 188 cm) e sa dettare i tempi di gioco. Insieme al collega del Dortmund compone la coppia perfetta: uno ha gamba e ama inserirsi, l’altro adora palleggiare e far girare la squadra. In caso ci centrocampo a 3 il terzo “scudiero” sarà uno tra Conor Gallagher del Chelsea, Jordan Henderson del Liverpool e Kalvin Phillips del Manchester City. L’alternativa è James Maddison del Leicester City, trequartista che si adatterebbe a fare la mezzala. Chiunque scelga, Southgate metterà in campo una mediana dinamica e tecnica al tempo stesso.
Terzini da favola, ma in mezzo…
Anche dietro la qualità non manca. Solitamente in difesa l’Inghilterra presenta una linea a 4 composta da uno tra Reece James e Kyle Walker a destra, John Stones sul centro destra, il mancino Harry Maguire sul lato opposto e Luke Shaw a sinistra. L’età media più alta garantisce una buona dose di esperienza ma il reparto, molto affidabile sulla carta, a volte sbanda. E rispetto al Mondiale potrebbe vedere il sorpasso di Eric Dier su Maguire, che ultimamente con lo United sta giocando davvero poco. Più indietro nelle gerarchie c’è Marc Guéhi, centrale classe 2000 del Crystal Palace, che come Ben Chilwell (Chelsea) e Kieran Trippier (Newcastle) dovrebbe partire dalla panchina.
A prescindere dagli interpreti, centralmente gli inglesi sono molto forti fisicamente (188 cm per Stones e Dier, addirittura 194 per Maguire) ma soffrono se presi in velocità e se vengono aggrediti in fase di impostazione. Sugli esterni, invece, la spinta e le qualità tecniche di James, Walker e Shaw (ma anche di Chilwell e Trippier, qualora venissero chiamati in causa) non si discute. Anzi, è un punto di forza di questa squadra, che sulle fasce crea i maggiori pericoli sfruttando le sovrapposizioni interne ed esterne sia dei terzini che dei centrocampisti.
In porta, infine, dovrebbe toccare ancora una volta a Jordan Pickford, titolare all’ultimo Mondiale. Aaron Ramsdale sta facendo benissimo con l’Arsenal ma è probabile che Southgate insista sul numero uno dell’Everton. Un portiere solido, che alterna grandi parate a grandi svarioni, soprattutto coi piedi. Un altro motivo per andare a prendere alti, se e quando possibile, i Tre Leoni. Cercando magari di sorprenderli. Altrimenti è probabile che siano loro a sbranare l’Italia.
Foto: Lapresse