Rubriche

‘Maurizio racconta…’: settimana di rimpianti. Calcio italiano rinato? E dove sono gli azzurri?

Pubblicato

il

I MIGLIORI DELLA SETTIMANA

Voto della settimana per l’Italia: 6,5
Atleta della settimana (uomo): Alessio Foconi (scherma)
Atleta della settimana (donna): Sofia Raffaeli (ritmica)

In una settimana che ci ha lasciato un po’ di amaro in bocca (eravamo ben abituati da questo inizio 2023…) per le occasioni perse, comunque sono arrivate diverse vittorie e piazzamenti di prestigio. Con la stagione degli sport invernali ormai agli sgoccioli, abbiamo perso le coppette di superG (Curtoni/Brignone) e di sprint nel biathlon (Wierer), ma anche la sfera di cristallo globale dello snowboard parallelo (Bormolini), Tuttavia, abbiamo conquistato la coppetta di PGS (inaspettata) con l’intramontabile Roland Fischnaller, sul podio nella gara conclusiva insieme a Felicetti e Coratti per una storica tripletta azzurra. Anche la sfera di cristallo nello snowboardcross maschile ci è ormai quasi sfuggita dalle mani, ma in generale non ci possiamo lamentare della nostra fantastica stagione sulla neve e sul ghiaccio, che ci fa sognare per le Olimpiadi casalinghe fra tre anni. Alessio Foconi ha trionfato nel Grand Prix di fioretto a Busan, sconfiggendo in finale il campione olimpico Ka Long Cheung, con lo score di 15-13. Per il trentatreenne romano un ritorno al top della specialità, dopo un periodo di appannamento. Da segnalare anche i secondi posti di Alice Volpi e del team di sciabola femminile, oltre ai terzi di Rossella Gregorio e Martina Sinigalia. Sofia Raffaeli, invece, ha stravinto l’All Around individuale – oltre a un oro e un argento nelle finali di specialità – in World Cup ad Atene, con quattro routine buone ma non al massimo delle sue capacità, visto che erano programmi nuovi di zecca, da assimilare ancora al meglio. Nel ciclismo, Filippo Ganna è ora pronto anche per le Classiche. Ha resistito sul Poggio a quelle rasoiate che spezzerebbero le gambe a chiunque, ma non le sue. Non ha potuto nulla contro un Van der Poel spaziale, ma Pippo ora ci fa sognare per la Roubaix. Da segnalare gli enormi progressi di Ginevra Taddeucci, vincitrice della 10 Km di Len Cup ad Eilat, e di Miriam Vece nel ciclismo su pista (quarta nella velocità e ottava nel keirin in Nations Cup), che ci fanno ben sperare in ottica Parigi 2024. Continuano gli ottimi risultati nella ginnastica artistica, con le vittorie di Edoardo De Rosa al cavallo con maniglie e di Mario Macchiati alle parallele –oltre all’argento di Marco Lodadio agli anelli- nella EnBW DTB Pokal di Stoccarda. Strepitoso anche il record italiano di maratona ottenuto a Barcellona da Iliass Aouani: con 2h07:16 ha abbassato di tre secondi il precedente primato di Eyob Faniel, stabilito 3 anni fa. Voto insufficiente invece per la Ferrari in F1 e per il rugby, con l’ennesimo cucchiaio di legno incassato nel Sei Nazioni. Eroici gli azzurri del baseball, capaci di giocarsela fino in fondo contro i strafavoriti giapponesi nei quarti del World Baseball Classic: grazie per queste due settimane vissute, ci avete fatto emozionare e capire l’importanza strategica della nostra comunità all’estero. Da segnalare infine la semifinale raggiunta da Jannik Sinner nel Masters1000 di Indian Wells, ormai tornato a ridosso della top10.

NON PARLIAMO DI RINASCITA DEL CALCIO ITALIANO!

La serie A sta ritornando quella degli anni Novanta e inizi Duemila? Con la qualificazione di ben 6 squadre (Inter, Milan, Napoli, Juventus, Roma e Fiorentina) ai quarti di finale delle tre competizioni europee per club, il massimo campionato di calcio ha sorprendentemente superato in questa stagione la Premier League (4 squadre) e l’accoppiata Bundesliga/Liga spagnola, con due ciascuna. È solo la terza volta nella storia che questo succede, dopo la stagione 1998/99 (6 squadre ai quarti) e la 1990/91 (ben 7). Se parliamo esclusivamente di Champions League, tre squadre ai quarti mancavano da 17 anni, quando ad accedere tra le migliori 8 d’Europa furono sempre le due milanesi insieme alla Juventus. Ma non finisce qui: è la prima volta nella storia che ben 4 allenatori italiani sono tra i migliori otto della massima competizione europea per club (Inzaghi, Pioli, Spalletti e Ancelotti). Quello che però sorprende è che questo momento stia coincidendo con una grave mancanza di giocatori italiani titolari in codesti club: delle tre squadre ai quarti di Champions, i titolari del Bel Paese sono, al massimo, 7/8 in generale. Soprattutto gli attaccanti devono andare all’estero (Zaniolo, Gnonto o Scamacca) per avere qualche possibilità di essere titolari. Poi non ci sorprendiamo se vengono convocati in nazionale oriundi come Retegui. La realtà è questa. In conclusione, non si può parlare di rinascita del calcio italiano inteso come sistema, ma al massimo dei club di Serie A e degli allenatori “made in Italy”.

LE PUNTATE PRECEDENTI DI ‘MAURIZIO RACCONTA…’

Maurizio Contino

Exit mobile version