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Ciclismo
Milano-Sanremo 2023: cosa aspettarsi dagli italiani. Ganna possibile outsider, tanti “attori non protagonisti”
Mancano ormai meno di 48 ore alla Milano-Sanremo 2023, prima Classica Monumento della stagione e primo vero grande appuntamento dell’annata del ciclismo su strada. In una corsa dall’esito incerto, che offre una chance a chiunque abbia le gambe ed il coraggio per provarci, sono tantissimi i corridori che partono con il sogno di attraversare il traguardo di Via Roma a braccia alzate. Cosa aspettarsi dai corridori italiani in uno degli appuntamenti più prestigiosi che si svolge nella nostra penisola?
È bene chiarire da subito: non ci sono azzurri che possano dire di partire tra i favoriti per la Classicissima di primavera. Una corsa che ha un albo d’oro dominato dalle bandiere tricolori, ha visto nel 2018, con il successo leggendario di Vincenzo Nibali, l’unica affermazione italiana degli ultimi 16 anni. Anche quest’anno non sembrano esserci le condizioni per invertire la tendenza, ma ci sono alcuni “outsider” tra gli azzurri che possono provarci.
Su tutti ovviamente Filippo Ganna. Il faro del ciclismo su strada italiano delle ultime stagioni è da tempo atteso ad una performance di alto livello in una classica. L’inizio di stagione del verbanese è stato molto incoraggiante: tra Vuelta a San Juan e Volta ao Algarve ha tenuto botta in maniera brillante in salita, mostrando anche un discreto spunto veloce. Insomma sulla carta gli elementi per una buona prova da parte sua ci sarebbero tutti e l’assenza di Pidcock in casa INEOS potrebbe dargli un’ulteriore spinta. L’incognita, per lui come per tanti altri è: potrà tenere botta quando i vari Pogacar, Van Aert, Alaphilippe o Van der Poel apriranno inevitabilmente il gas sul Poggio?
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Molto interessanti anche le chance di Alberto Bettiol, unico corridore italiano in attività ad aver vinto una Monumento. Il toscano dividerà con Powless e Cort i compiti di capitano per la EF, squadra che ha iniziato molto bene il 2023. Bettiol ci ha già provato in passato, ma il suo allungo sul Poggio nel 2019 servì solo come antipasto per la dirompente azione di Julian Alaphilippe. Un Bettiol in forma “Fiandre ’19” potrebbe giocarsi le sue carte, magari sfruttando un minimo di “controllo” tra i big annunciati.
Chiudiamo il rapido giro degli italiani da considerare almeno “outsider” con Luca Mozzato, teorica punta della Arkea-Samsic. Nella stagione scorsa il vicentino è stato spesso e volentieri il meglio piazzato tra gli azzurri tra classiche e tappe del Tour de France. Quest’anno ha iniziato con qualche difficoltà dopo il cambio di casacca, ma il quinto posto a Le Samyn può dare fiducia. Un suo risultato importante sarebbe sì una sorpresa, ma anche la conferma di un atleta che continua a crescere, seppur sotto i radar.
Se i tre sopracitati dovrebbero essere almeno “co-capitani” delle proprie squadre, altri azzurri rappresenteranno delle interessanti seconde linee per team che, pur avendo un corridori di riferimento, non annoverano dei super-favoriti nel roster. Fanno parte di questa categoria Lorenzo Rota, Andrea Vendrame e Simone Consonni. Le chance sembrano piuttosto risicate per loro, ma potrebbero venirsi a creare condizioni favorevoli per uno di loro.
Tanti azzurri parteciperanno come “attori non protagonisti”, essendo però pedine fondamentali per la performance del leader. In questa categoria spiccano senza dubbio i tre uomini della UAE: Matteo Trentin, Alessandro Covi e Diego Ulissi. Tra loro ci sarebbe dovuto essere anche Davide Formolo, che ha dovuto però alzare bandiera bianca per un malanno. Il loro lavoro sarà fondamentale per alzare il ritmo anche prima della Cipressa, per preparare il terreno per l’attacco del fenomeno sloveno Tadej Pogacar.
Anche il vincitore dello scorso anno, Matej Mohoric, avrà diversi azzurri nel suo “supporting cast”. Damiano Caruso e Jonathan Milan c’erano già nella campagna vittoriosa dello scorso anno, ed a loro si aggiungerà anche un Andrea Pasqualon che è apparso molto in forma nelle scorse settimane. Chiudiamo questa lunga carrellata con il nome di Matteo Sobrero, possibile carta a sorpresa di un Jayco orfana di capitani, e con tre gregari di lungo corso e di professione: se Julian Alaphilippe, Peter Sagan e Caleb Ewan (o Arnaud De Lie) vorranno giocarsi le loro carte, non potranno prescindere da, rispettivamente, Davide Ballerini, Daniel Oss e Jacopo Guarnieri.
Foto: LaPresse