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Moto3, allarme Italia: solo 5 piloti in pista nel Mondiale 2023 e chance iridate quasi nulle

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Non in prima fila. Le luci della ribalta sono tutte per la MotoGP, ma il Motomondiale è pronto a tornare e anche gli alfieri delle altre categorie vorranno mettersi in mostra per sognare, un giorno, di gareggiare nella top-class. E’ il caso della Moto3 che in questo 2023 va in cerca di un padrone, dopo che il riferimento della stagione passata, Izan Guevara, ha scelto di fare il grande salto e di competere nella classe intermedia, la Moto2.

Un Guevara, tra l’altro, costretto a saltare l’esordio iridato a Portimao (Portogallo) di questo weekend (24-26 marzo) e l’appuntamento in Argentina per una sindrome da compressione del nervo ulnare cronica e un problema al legamento triangolare. Lo spagnolo sarà sottoposto a intervento chirurgico questa settimana e avrà un mese di riposo, il che gli impedirà di fare il suo debutto in Moto2 almeno fino al GP delle Americhe di Austin.

Tornando alla Moto3, si diceva di una classe in cerca di un leader e questo potrebbe essere il pilota della Honda Leopard Racing, Jaume Masiá. L’iberico è un centauro di grande esperienza e, forte anche di una squadra che lavora decisamente bene, potrebbe centrare l’obiettivo.

L’iberico dovrà guardarsi dalla consistenza del giapponese Ayumu Sasaki, centauro della Husqvarna Liqui Moly Husqvarna Intact GP, senza sottovalutare il roster dei giovani spagnoli che potrebbero far saltare il banco: David Muñoz (BOE Motorsports), Iván Ortolá (Angeluss MTA Team), Daniel Holgado (Red Bull KTM Tech3) e Jose Antonio Rueda (Red Bull KTM Ajo) per fare dei nomi.

Sono ben otto i rappresentati iberici della categoria, mentre la rappresentativa tricolore è un po’ in ribasso e con solo cinque unità: Filippo Farioli (Red Bull KTM Tech3), Matteo Bertelle (Rivacold Snipers Team), Riccardo Rossi (SIC58 Squadra Corse), Romano Fenati (Rivacold Snipers Team) e Stefano Nepa (Angeluss MTA Team). Tra di loro, Rossi sembrerebbe avere delle buone credenziali. Il centauro lombardo è stato il migliore delle sessioni di test pre-season che si sono tenute proprio in Portogallo, ottenendo anche il record della pista ufficioso di 1:47.211 a precedere Rueda (1:47.262) e Muñoz (1:47.318). Per l’alfiere della squadra guidata da Paolo Simoncelli una chance per far bene.

Discorso un po’ diverso per Fenati, Bertelle e Nepa che non sembrano avere lo spunto necessario, mentre incuriosisce Farioli. Il giovane bergamasco è reduce da un ottimo 2022 in cui si è fatto largo sia nella Red Bull Rookies Cup che, soprattutto, nel FIM JuniorGP con il team Aspar (3° nella classifica generale), con cui ha anche trovato la vittoria a Misano e ha esordito nel Mondiale a fine anno nel GP di Valencia. Ora, però, lo attende la sfida più importante e per lui sarà una stagione di apprendistato, ma il talento sembra esserci. Il far parte poi di una squadra come il Red Bull KTM Tech3 può essere un vantaggio.

Foto: MotoGP.com Press

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