MotoGP

MotoGP, Mondiale 2023: Ducati favorita, ma Aprilia e Yamaha sono più vicine di quanto si pensi. E la Honda…

Pubblicato

il

Si fa sul serio. Dopo i test in Malesia e a Portimao, è il momento di iniziare a fare punti e spetterà proprio al tracciato lusitano essere teatro del primo round del Mondiale 2023 di MotoGP. Sul tecnico circuito portoghese si prospetta un fine settimana interessante in cui i punti interrogativi non mancheranno, soprattutto in merito alla novità delle novità della stagione: la Sprint Race.

Tuttavia, alcune certezze ci sono se parliamo della Ducati. La Rossa ha dominato nel corso delle prove preseason e specialmente in Portogallo i tempi hanno sorriso alla Casa di Borgo Panigale. Quantità e qualità, verrebbe da dire. Sì, perché sette moto nella top 10 della classifica combinata dei tempi delle sessioni sul tracciato lusitano descrivono una situazione nella quale per gli altri c’è da lavorare.

In tutto questo, Francesco Bagnaia, in barba a scaramanzie sciocche legate all’uso del numero “1” sul cupolino, ha spinto come se non ci fosse un domani e lasciato il segno in terra portoghese, diventando il primo uomo ad abbattere il muro dell’1:38.

L’ha detto a chiare lettere Pecco, ai microfoni dei giornalisti presenti: “La Ducati GP23 mi piace al 100%“. Il cronometro dà seguito a questo feeling speciale, anche perché probabilmente il piemontese guida con la consapevolezza di aver vinto un titolo nel 2022, grazie sia ad una crescita personale che della squadra. In sostanza, tutto sembra andare nella direzione di Bagnaia ed il resto insegue.

Del resto, la scuderia italiana non sta a guardare e continua nella sua opera di innovazione: nei test hanno fatto la loro comparsa, abbinati alla carena 26/a, dei veri e propri diffusori che estraggono l’area frontalmente per forzarla verso il basso allo scopo di aumentare il carico aerodinamico, un modo quasi per sigillare la moto in percorrenza di curva, al fine di avere maggior aderenza.

Tuttavia, la Rossa dovrà guardarsi le spalle. In particolare, l’Aprilia ha lavorato estremamente bene. A Noale hanno creato una RS-GP assai avveniristica, con la soluzione delle “Fork wings” che tanto ha fatto parlare nella due-giorni lusitana: ali montate in continuità alla forcella allo scopo di conferire maggior carico aerodinamico e anche dare più pulizia in termini di flussi. Vedremo se questa novità potrà supportare ulteriormente Maverick Vinales e ad Aleix Espargaró, con quest’ultimo non al meglio per i problemi fisici legati al braccio destro. Non è un caso che Aleix, circa una settimana fa, abbia subìto un intervento chirurgico all’avambraccio per risolvere la fibrosi muscolare.

Parlando di Yamaha, la moto di Iwata avrà quest’anno a disposizione un motore molto più potente, che già ha mostrato miglioramenti sostanziali dal predecessore. In più, soprattutto il francese Fabio Quartararo, è parso molto performante sul passo gara e lo si dovrà assolutamente considerare, mentre è più in difficoltà Franco Morbidelli. Ad Iwata stanno portando avanti anche una serie di idee sul fronte aerodinamico per dare alla M1 uno spunto migliore sul giro secco.

Situazione, invece, più caotica in Honda. Da Tokyo hanno portato tanto di quel materiale da mandare anche un po’ in confusione il povero Marc Marquez, ma la sensazione è che l’iberico meglio di un quinto posto non possa fare in ottica gara. Non resta che prendere nota.

Foto: MotoGP.com Press

Exit mobile version