MotoGP

MotoGP, per Enea Bastianini un anno di “apprendistato” in vista del 2024? Vincere il Mondiale 2023 sarebbe strabiliante

Pubblicato

il

Enea Bastianini si è proposto, senza se e senza ma, quale una delle principali rivelazioni della scorsa stagione. Ai nastri di partenza del 2022, nessuno avrebbe mai pensato che il riminese potesse vincere ben 4 gare, chiudendo il Mondiale addirittura al terzo posto. Invece ‘La Bestia’ si è superato, arrivando, con il suo rendimento eclatante, a scardinare le gerarchie interne al sistema Ducati. Si è difatti guadagnato a furia di risultati una sella nel Factory Team a discapito del più quotato Jorge Martin, messo KO dall’italiano.

Bastianini ha quindi saputo imporsi partendo dal basso, raggiungendo il proverbiale ‘Posto al Sole’. Cionondimeno, ora si passa al ‘Next Level’, perché la difficoltà aumenta ulteriormente. Il confronto diretto con Francesco Bagnaia sarà inevitabile. Entrambi italiani, rivali sin dall’infanzia, per di più coetanei e provenienti da percorsi formativi differenti. Magari non nemici, ma neppure amici. D’altronde ‘confronto’ non significa per forza di cose ‘scontro’.

Come detto, Enea ha già dimostrato di poter arrivare al vertice partendo da più lontano rispetto ai rivali. La situazione si ripeterà nel 2023. Lui sarà un novizio del Factory Team, a differenza di Pecco, che affronterà la sua terza stagione consecutiva nella squadra ‘ufficiale’, di cui è diventato a tutti gli effetti il centro di gravità. Non potrebbe essere altrimenti, alla luce dei risultati dell’ultimo biennio. Per il romagnolo, il parallelo con il più blasonato coetaneo non sarà semplice, poiché il piemontese è inserito da tempo all’interno di una macchina pressoché perfetta, di cui invece il nuovo arrivato deve ancora carpire i segreti.

MotoGP, Enea Bastianini: “Contento del lavoro e della crescita. Rispetto al lavoro di Bagnaia…”

Non stupiamoci se quest’anno Bastianini dovesse pagare dazio rispetto a Bagnaia, poiché si ritrova in una delle posizioni più difficili in assoluto, ovvero condividere il box con il Campione del Mondo in carica. Al riguardo sorge spontaneo un quesito. Quante volte è capitato che l’Iride sia stato preda del compagno di squadra del detentore del titolo?

Questa dinamica non si presenta dal 2010, quando Jorge Lorenzo detronizzò Valentino Rossi. Tuttavia non bisogna dimenticare come l’iberico fosse già al terzo anno a fianco del Dottore e come quest’ultimo sia stato letteralmente azzoppato da un infortunio a inizio stagione.

Per trovare qualcosa di analogo si deve poi risalire addirittura al 1999, quando Alex Crivillé succedette a Mick Doohan. Però lo spagnolo era alla sesta stagione in HRC e nelle cinque precedenti aveva costantemente preso la targa dell’australiano, il quale abdicò a causa dell’incidente che pose fine alla sua carriera.

L’ultimo caso veramente comparabile a quello a cui si assisterebbe se Bastianini dovesse laurearsi Campione del Mondo nel 2023 risale addirittura al 1973, quando Phil Read pose fine all’egemonia di Giacomo Agostini. Da allora è passato mezzo secolo e la classe regina ha completamente cambiato connotati.

Insomma, alla luce di quanto esposto, chiedere a Enea di lottare per il titolo sarebbe troppo. Sicuramente lui ci proverà, ma essere meno performante di Bagnaia va considerato fisiologico. Ecco perché il 2023 de ‘La Bestia’ potrebbe essere, in realtà, meramente formativo ad altissimo livello e propedeutico a un ulteriore salto di qualità nel 2024.

Foto: MotoGPpress.com

Exit mobile version