Speed Skating
Speed skating, Francesca Lollobrigida: “Ardo dalla voglia di tornare. Porterò anche mio figlio agli allenamenti”
Il sacro fuoco è ancora acceso. Negli ultimi scampoli del 2022, la lieta notizia: un’ecografia, tra gli addobbi delle festività natalizie, era stata un modo per comunicare qualcosa che ti cambia la vita, l’arrivo di un figlio. È il caso di Francesca Lollobrigida. L’azzurra, atleta del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare e due volte sul podio olimpico ai Giochi Invernali di Pechino 2022 nello speed skating (argento nei 3000 metri e bronzo nella mass start), ha scelto un percorso privato da condividere con suo marito Matteo Angeletti.
Dopo le lacrime di PyeongChang 2018, i sorrisi sul ghiaccio cinese e il sogno di farsi una famiglia. Tuttavia, per Francesca, la voglia di gareggiare sui pattini non si è affatto esaurita e, anzi, anche nel pieno della gravidanza la nostra portacolori è super attiva perché il desiderio è quello di tornare a competere. Una conferma che Lollobrigida ha dato ai microfoni di OA Sport.
Francesca bentrovata, mai come in questo caso è opportuno chiedere: come sta?
“Sto/stiamo bene. A fine maggio è prevista la nascita di Tommaso e tutto sta andando nei tempi previsti. Sono molto felice di questo e sto vivendo un’esperienza unica“.
Del resto, lei l’aveva comunicato dopo i Giochi Invernali di Pechino che fosse giusto pensare agli affetti e prendersi una pausa, corretto?
“Sì, io non sono una persona che vuol rinunciare alle sue aspirazioni, a meno che non ci sia costretta. Volevo avere un bambino e costruire una famiglia con mio marito, Matteo, anche perché è una questione di emozioni e di motivazioni“.
Può spiegare questo concetto?
“Sinceramente, se avessi continuato dopo Pechino 2022, sarei dovuta andare dritta fino a Milano-Cortina 2026, ma credo che sarebbe stato difficile per me, considerati gli stimoli che avevo. Del resto, anche una mia delle rivali, Irene Schouten, dopo i tre ori olimpici ha dichiarato di aver fatto non poca fatica nel trovare le motivazioni“.
A proposito di Schouten e di gare, immagino che abbia seguito la Coppa del Mondo e la squadra italiana. Che cosa ne pensa?
“Sono in contatto con tutti. Con il Direttore Tecnico, Maurizio Marchetto mi sento sempre, come anche con Matteo Anesi e i ragazzi. Sono davvero contenta di quello che stanno facendo e non ne sono sorpresa. Mi fa molto piacere che Davide (Ghiotto, ndr), dopo quel bronzo olimpico nei 10000 metri, abbia avuto uno slancio ulteriore e l’ha dimostrato nel corso della stagione. Nello stesso tempo, sono felice che Andrea Giovannini sia stato molto competitivo nella Mass Start. Poi anche a livello femminile ci sono delle novità, con Laura Peveri (Mass Start, ndr) e Serena Pergher nella velocità. Bravissimo poi David (Bosa, ndr), che sta dimostrando quanto il duro lavoro ripaghi sempre. Del resto, l’obiettivo è quello dei Giochi in casa, per cui…“.
E il suo fuoco agonistico è ancora acceso?
“Direi che è ardente, ho sempre voglia di gareggiare e sto seguendo comunque un programma per tenermi in forma. Faccio tanta piscina, spinning, tapis roulant ed esercizi senza pesi, ma con gli elastici e sono supportata dalla Federazione e dal CONI in questo periodo così particolare della mia vita”.
Il suo programma cosa prevede?
“Visto che diventerò mamma a fine maggio, i tempi sono perfetti per tornare in raduno da settembre 2023 e prepararmi ai raduni di Inzell, in Germania, dove tradizionalmente la nostra squadra si allena. Ho grandi motivazioni“.
Strada tracciata verso Milano-Cortina 2026?
“L’obiettivo è quello, ma sarà anche da capire come starò perché dovrò sfruttare il ritorno sul ghiaccio per riprendere confidenza con le sensazioni da atleta di lato livello. Di sicuro c’è che non vedo l’ora di tornare a fare quello che facevo e mi porterò anche mio figlio in Germania per gli allenamenti. Mio marito mi ha già detto che sarà dura tornare“.
Meglio un’amara verità che una dolce bugia no?
“Assolutamente, lui è sempre molto diretto e non mi illude di certo“.
Di sicurò sarà bello condividere il tutto con suo figlio. Lo abituerà già alla vita da atleta, pronta a metterlo sui pattini?
“Non ci si limiterà solo al pattinaggio (sorride). Come è accaduto nel mio caso, è giusto che faccia tutto quello che vuole per poi scegliere“.
Scelta che lei ha fatto anche nel volersi laureare. Ce ne può parlare?
“La tesi, presso l’Università Tematica San Raffaele di Roma che mi ha supportato anche nella mia attività di atleta, sarà sulla mia vita da sportiva di alto livello: da dove sono partita, analizzando le varie tappe. Tanti mi conoscono attraverso i miei risultati, ma pochi sanno quali siano stati i sacrifici per raggiungere certi traguardi. Ho voglia quindi di rivelare il tutto attraverso questo lavoro, anche per renderlo noto alle nuove generazioni“.
Nuove generazioni di cui si ha bisogno per aumentare il bacino di utenza del pattinaggio pista lunga velocità?
“Certamente sì, io vengo dal pattinaggio rotelle e ho scelto la via del ghiaccio per il sogno olimpico. Mi auguro che il numero di praticanti cresca sempre di più. I Giochi Invernali di Milano-Cortina sono una grande opportunità e mi auguro che tanti bambini/ragazzi possano essere attirati, come accadde a me a Torino 2006“.
Ci diamo appuntamento quindi a settembre nelle vesti di mamma volante sul ghiaccio?
“Sì sì, pronta anche a fare da mamma alle ragazze più giovani del gruppo azzurro, visto che di papà ce ne sono anche tanti (sorride)“.
Foto: LaPresse