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Tennis, Carlos Alcaraz tornerà a Indian Wells. Il suo allenatore: “Ce la farà, ma non sarà al meglio…”
Carlos Alcaraz sarà in grado di tornare in azione a Indian Wells? Lo spagnolo cercherà in tutti i modi di prendere parte al primo Masters 1000 della stagione, nonché quello d’esordio sul cemento americano, che vedrà poi quello di Miami in successione. L’infortunio patito a Rio de Janeiro ha spaventato l’ex numero 1 del mondo ma, ascoltando le parole del suo allenatore, le speranze non mancano.
In una intervista rilasciata a Eurosport, infatti, Antonio Martinez Cascales ha fatto il punto della situazione sullo stop del tennista spagnolo: “La diagnosi della risonanza effettuata in Messico ha evidenziato una tendinite al ginocchio. Il recupero per tornare a giocare è fissato tra i 7 e i 10 giorni, giocherà a Indian Wells anche se con tempi molto stretti”.
Dopo un finale di 2022 ai box per colpa di infortuni assortiti, il vincitore dello US Open 2022 ha iniziato anche il nuovo anno a singhiozzo. A livello generale, tuttavia, il suo coach prova a rassicurare: “Carlos sta bene, sa che queste cose a volte accadono nel tennis ma è sempre difficile smettere quando vuoi giocare con tutte le tue forze. In più il problema fisico è arrivato dopo diverse partite accumulate, quindi hai ancora più entusiasmo a continuare a giocare. A volte queste cose succedono”.
Non paiono esserci rimpianti, quindi, per la corsa contro il tempo evitata per prendere parte al torneo di Acapulco: “La verità è che giocare lì sarebbe stato molto frettoloso, sia per il cambio di superficie, sia per l’aspetto logistico: venendo dal Brasile, non c’era nemmeno il tempo per fare un allenamento. Anche se avesse giocato, avrebbe dovuto prendere ogni match con le pinze. L’aspirazione sarebbe stata il semplice fatto di allenarsi, anche se dopo non si sa mai”.
Antonio Martinez Cascales chiude con una analisi più completa della situazione di Carlos Alcaraz: “La squadra sta studiando la situazione, anche se per me la prima spiegazione è nel suo stile di gioco molto esplosivo, spesso eccessivo in termini di numero di palle che insegue nello stesso scambio. Man mano che cresce, regolerà un po’ meglio questo problema, anche se sarà sempre così. Sappiamo che a Indian Wells arriverà nei tempi; a Miami, in teoria, arriverebbe meglio”.
Foto: LaPresse