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Tennis, Flavia Pennetta: “Jannik Sinner è destinato ai piani alti, Musetti deve capire il proprio valore e Berrettini…”
Il tennis sta diventando sempre di più un tema d’interesse a livello generale in Italia. I risultati di Matteo Berrettini in primis e poi quelli di Jannik Sinner e di Lorenzo Musetti hanno detestato crescente interesse, in una realtà particolare come quella del Bel Paese in cui la creazione degli “schieramenti” non poteva mancare.
Legato a questo concetto, la considerazione che l’opinione pubblica si è fatta di Berrettini e di Musetti soprattutto, che stanno vivendo un periodo avaro di soddisfazioni nel circuito, in un anno che ci si attendeva decisamente migliore. Una situazione duale a quella di Sinner che, reduce da un 2022 ricco di infortuni, sta procedendo in maniera convincente per tornare nel più breve tempo possibile nella top-10 del ranking ATP.
A valutare questi temi è stata chi la storia l’ha fatta per il tennis italiano, ovvero Flavia Pennetta, capace di vincere nel 2015 gli US Open, concludendo così la sua grande carriera da tennista professionista. In un’intervista concessa a Fanpage.it, l’ex giocatrice tricolore è partita dall’analisi di Jannik.
“Sinner è quello più ‘centrato’ . Lo apprezzo molto perché ha avuto il coraggio di cambiare determinate cose quando sarebbe potuto rimanere nella sua zona di comfort, senza modificare nulla. Lui invece è andato alla ricerca di novità e questa è una gran cosa. Lo vedo lì in alto, c’è poco da dire“, le parole di Flavia.
Su Musetti, l’idea è molto chiara: “Deve ancora realmente capire il suo valore ed essere più sicuro di se stesso. Però ha un gioco bellissimo. Bisogna tenere conto anche delle pressioni che può sentire, dovendo riconfermare l’annata scorsa. Dovrà imparare a farlo. La verità è che parliamo di un ragazzo ancora molto giovane. Quando non sei nessuno e quello che fai non sempre è sotto i riflettori, è più facile. Quando diventi un nome, la gente inizia a pretendere da te e le cose cambiano. Bisogna imparare a fare quel tipo di gestione“, ha sottolineato Pennetta.
E su Berrettini, si punta il dito sulla questione mediatica: “Sicuramente tutte le critiche che ci sono trovano il tempo di un giorno e poi spariscono. Noi atleti siamo consapevoli che non si può essere sempre al 100%. Siamo abituati ad essere messi sotto torchio. Il problema è sempre lo stesso: quando uno inizia a vincere, la gente si entusiasma e dà per scontato che tutto sia dovuto. Ma non è così, perché il tennis è uno sport durissimo. Ti vengono dette parole pesantissime, le persone esagerano. Giustamente Matteo ha detto di essere un ragazzo normale. L’ha chiusa lì ed è stato bravo perché ha detto basta subito. Ogni situazione è diversa. Ci sono periodi in cui tutto funziona al meglio e momenti dove perdi un po’ di sicurezza. I fenomeni sono altri, sono pochi quelli che tornano e vincono. Ecco Roger Federer, Novak Djokovic e Rafael Nadal” .
Foto: LaPresse