Senza categoria
Tennis, Paolo Bertolucci parla chiaro: “Serve un super coach a Berrettini e a Musetti”
Necessità di cambiare. Non un è un periodo semplice per Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, che si apprestano ad affrontare il Masters1000 di Miami tra dubbi e perplessità. Il romano, dopo la cocente sconfitta nel primo turno degli Australian Open 2023 contro lo scozzese Andy Murray, ha scelto di allenarsi a Montecarlo per essere pronto per la trasferta negli States, desideroso di far bene.
Un avvicinamento, però, non ideale, come il ritiro per un problema al polpaccio nei quarti di finale dell’ATP500 di Acapulco (Messico) ha confermato. Le sconfitte poi nel secondo round a Indian Wells (California) contro il giapponese Taro Daniel e il russo Alexander Shevchenko nel Challenger di Phoenix hanno reso ancor più complicato nella testa dell’azzurro questo inizio di 2023. Matteo, che godrà del bye grazie al suo essere testa di serie, esordirà nel secondo turno contro il vincente della sfida tra l’americano Mackenzie McDonald e il colombiano Daniel Elahi Galan in Florida. Un incrocio, in ogni caso, non semplice per il momento descritto.
Risultati scadenti, per motivi diversi, anche per Musetti che, anch’egli eliminato al primo turno degli Australian Open 2023 dal sudafricano Lloyd Harris, ha raccolto decisamente poco dalla trasferta sulla terra rossa sudamericana, venendo eliminato anche nel secondo turno del 1000 di Indian Wells dal francese Adrian Mannarino. Il toscano giocherà a Miami contro il vincente della partita tra il ceco Jiri Lehecka e l’argentino Federico Coria e anche in questo caso non si tratterà di un match “comodo”.
A dire la sua sul momento dei due tennisti italiani, nella rubrica della Gazzetta dello Sport “Volée di rovescio“, è stato Paolo Bertolucci. Secondo l’ex grande tennista e attuale commentatore tecnico di Sky Sport, è venuto il momento di integrare lo staff tecnico: “E’ l’ora di scelte drastiche per tutti e due. E con una parola che non può essere un tabù: super coach. Cioè una figura altamente qualificata che affianchi gli storici tecnici Santopadre e Tartarini e fornisca ai giocatori una prospettiva diversa da cui guardare il proprio tennis e quello degli avversari. Non si tratta di disconoscere il lavoro fatto fin qui, di recidere totalmente le radici originarie (anche se Sinner l’ha fatto), bensì di affidarsi a un pensiero diverso che possa completare e affinare il percorso intrapreso e in questi anni“, il parere di Bertolucci.
“D’altra parte, perfino i Federer, i Djokovic, i Murray a un certo punto della loro carriera hanno avvertito come necessario includere nel team una figura che fornisse nuovi riferimenti. Il super coach, intendiamoci, non è un guru chiamato a stravolgere i riferimenti tecnici del giocatore, ma piuttosto un consulente che suggerisca la migliore gestione della partita, dai suoi aspetti tecnici e psicologici, prima e dopo. Nello specifico, Santopadre per Berrettini e Tartarini per Musetti, cui va certamente riconosciuto il merito di aver condotto gli allievi ai vertici, continuerebbero a occuparsi del lavoro quotidiano, parimenti fondamentale nella definizione di un campione a tutto tondo. E ogni rivoluzione che si rispetti può anche agire più in profondità, magari portando nuove competenze anche nel delicato settore della preparazione atletica“, ha aggiunto il commentatore tecnico di Sky Sport.
Foto: LaPresse