Thomas Bach risponde ai governi europei dopo le accuse: “Atteggiamento deplorevole”

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Deplorevole“. Non usa mezzi termini il Presidente del CIO Thomas Bach, il quale nelle scorse ore aveva aperto a un ritorno alle competizioni degli atleti russi e bielorussi solo se schierati apertamente contro l’invasione in Ucraina e ovviamente se non affiliati all’esercito russo.

I fatti risalgono a due giorni fa, quando la massima autorità del Comitato Olimpico Internazionale attraverso una dichiarazione aveva aperto a un reintegro degli atleti esclusi fino a questo momento, chiamati però a partecipare agli eventi a titolo personale, dunque senza né bandiera né divisa. Un modo questo per “allineare” la guerra tra Russia e Ucraina al livello di tutti gli altri conflitti a livello mondiale che non determinano però l’assenza da parte delle personalità sportive nelle competizioni”.

Una decisione che ha trovato l’irritazione di molti Paesi. Oltre infatti alla reazione brusca del Campione Olimpico di pugilato ucraino, Wladimir Klitschko , il quale ha accusato Bach di “servire i colori e gli interessi della Russia”, hanno condannato la scelta diversi Stati del vecchio continente, tra cui spiccano Germania, Lituania e Polonia.

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È deplorevoleha detto Bach nelle parole raccolte da Insidethegamesvedere che alcuni Governi non vogliano rispettare la maggioranza all’interno del movimento olimpico e tutte le parti interessate. È deplorevole che questi governi non affrontino la questione dei doppi standard con cui ci siamo confrontati nelle nostre consultazioni. Non abbiamo visto un solo commento sul loro atteggiamento nei confronti della partecipazione di atleti i cui Paesi sono coinvolti nelle altre 70 guerre e conflitti armati del mondo“.

Il Presidente ha dunque chiosato: “È ancora più deplorevole che trascurino grossolanamente la chiarissima dichiarazione dei due relatori speciali del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, mentre su altre questioni evidenzino sempre le loro ferme richieste per il rispetto dei diritti umani”. 

Foto: LaPresse

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