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World Baseball Classic 2023: Italia-Panama crocevia decisivo per il cammino a Taichung

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Brett Sullivan

Dalla gioia della vittoria contro Cuba ai rimpianti per il 7-5 trasformatosi in 7-11 contro Cina Taipei. L’Italia sta passando questi momenti nel World Baseball Classic, in attesa di tornare in campo in tempi davvero rapidi, quasi senza respiro: c’è Panama per gli uomini di Mike Piazza, ed è un crocevia che, se non risulta decisivo per i quarti di finale, ci manca davvero poco.

A Taichung gli azzurri sanno di avere sul serio l’occasione di tornare a superare la prima fase come 10 anni fa, solo che stavolta il sistema della competizione è diverso rispetto ai tempi in cui Marco Mazzieri era il manager. C’è però da risolvere un problema emerso contro Taipei, e cioè quello del monte, con le 16 valide concesse a Taipei come situazione da dimenticare, ed è una specie di imperativo anche se l’attacco aveva girato con numeri che spesso sono vincenti, visti i 7 punti e, appunto, le 10 valide.

Il confronto è decisivo per Panama ancor più che per gli azzurri: i centroamericani, del resto, sono all’ultima fatica del girone. Hanno perso nettamente contro Cuba per 13-4 e con più lotta contro l’Olanda per 3-1, ma sono riusciti a battere per 12-5 Cina Taipei in quella che è stata una prima storica. Una vittoria vorrebbe dire record di 2-2, ma soprattutto speranza di avere la matematica dalla propria parte. In ballo c’è anche la qualificazione automatica per l’edizione 2026 del Classic, per la quale è ancora tutto da definire in termini organizzativi.

World Baseball Classic 2023: Italia, niente bis a Taichung. Cina Taipei si impone nel secondo impegno azzurro

L’Italia, dal canto suo, deve imprimere nella propria mente le parole di Piazza: “Domani dobbiamo tornare più forti“. Si tratta, in effetti, soprattutto di uno step mentale che Pasquantino e compagni devono fare per recuperare da un confronto come quello di poche ore fa. E il manager azzurro ha ancora ragione quando parla di gestione delle energie: non potranno essere sempre le stesse della sera, visto lo scarso tempo di riposo a disposizione.

Rimane inteso che Pasquantino e i Fletcher, insieme a Frelick, possano determinare in maniera importante l’andamento in un senso o nell’altro del confronto. Contro Panama il migliore è stato Brett Sullivan, ma sono mancate varie cose, al di là dei fuoricampo, in chiave difensiva con alcuni errori evitabili. Il tutto contro una squadra che ha soltanto tre provenienti dalla Major League (Jaime Barria, Justin Lawrence e Javy Guerra, tutti lanciatori) e un consistente numero di elementi da minors. Altro fattore importante è l’esperienza, visto che molti hanno superato i trent’anni (l’Italia, per confronto, ha appena sei ultratrentenni). Resta da capire quale sarà la versione panamense di scena con gli azzurri, perché finora questa si può definire senza problemi come la squadra meno prevedibile del raggruppamento.

Foto: FIBS

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