Baseball
World Baseball Classic, i precedenti dell’Italia. Nel 2013 l’edizione da ricordare con le semifinali sfiorate
Mentre l’Italia si avvicina alla sua quinta partecipazione al World Baseball Classic, dal 2023 è anche possibile fare qualche salto indietro nel tempo ripercorrendo le prime quattro edizioni. Gli azzurri, pur mai andati a giocarsi il Championship Round, qualche partita di alto rilievo l’hanno giocata, come andremo a vedere.
2006: edizione inaugurale. L’Italia si trovò a giocare nel girone D con Australia, Repubblica Dominicana e Venezuela. Furono proprio gli aussie i primi avversari degli azzurri, in quella che era ancora l’epoca di Claudio Liverziani. Manager era Matt Galante, e in campo c’era quel Mike Piazza che oggi è proprio al ponte di comando della squadra italiana. L’esordio fu davvero bello, un 10-0 con tanto di manifesta dopo sette inning nei confronti dell’Australia. Ma, a Lake Buena Vista, le cose cambiarono in fretta: il Venezuela e la Repubblica Dominicana vinsero rispettivamente per 6-0 e 8-3, assicurandosi il passaggio del primo girone ed estromettendo gli azzurri, comunque protagonisti di una buona kermesse.
Salto temporale di tre anni, al 2009. Format un po’ diverso, Marco Mazzieri al timone, tanti che poi sono diventati protagonisti a lungo in quello che, accanto al blocco più a trazione USA, era un autentico gruppo di italiani di primo livello. Era cambiata la formula: l’Italia, perso il match d’esordio per 7-0 contro il Venezuela, finì nel tabellone delle perdenti in cui si era infilato anche il Canada. La vittoria per 6-2 sui nordamericani, ottenuta decisamente contro ogni pronostico (del resto i canadesi avevano perso appena per 6-5 contro gli Stati Uniti) diede una nuova possibilità agli azzurri, che dopo aver estromesso i padroni di casa ora potevano rivalersi sul Venezuela. Non fu così, perché nonostante la bella prova al lancio di Alex Maestri questo non servì a evitare un 10-1 che chiuse il torneo azzurro.
Fu però il 2013 l’anno in cui la squadra azzurra riuscì a fare meglio che in qualunque altra occasione. Quell’edizione i vari Alex Maestri, Pat Venditte, Chris Colabello, Jason Grilli, Chris Denorfia, Alex Liddi, Mario Chiarini per ricordarne qualcuno, la ricordano bene. Ricordano Tiago da Silva far impazzire i battitori del Messico e Jason Grilli mandare in porto il 6-5, come pure hanno ottima memoria del 14-4 rifilato al Canada e capace, di fatto, di assicurare la seconda fase anche al netto del 6-2 subito dagli Stati Uniti (una partita, peraltro, non così scontata nel suo svolgimento). Il secondo girone fu quello dei momenti di gioia seguiti, però, da quelli amari, più forti. Il 4-0 nel primo inning contro la Repubblica Dominicana con Colabello protagonista di un fuoricampo e Tiago da Silva che concesse due soli fuoricampo da un punto, prima dei tre nel settimo inning che non furono recuperati (4-5). Contro Porto Rico Maestri giocò una grande partita, e lasciò il monte sul 3-0 Italia. Una combinazione di risveglio portoricano e di errori di Anthony Granato ribaltarono la situazione, che divenne 3-4 con annessa eliminazione per gli azzurri. La prova del grande torneo tricolore fu nella finale: Repubblica Dominicana-Porto Rico, vinta dai dominicani.
Da Phoenix, Scottsdale e Miami 2013 si passò così a Messico 2017, o per essere più precisi Guadalajara. Esordio con il Messico, Italia che recuperò non meno di cinque punti nell’ultimo inning e vinse 10-9 con i padroni di casa grazie ai guizzi di Butera, Maggi, Nimmo, Andreoli e non solo in quella rovente fase conclusiva. Una lotta furibonda si ebbe contro il Venezuela: furono quasi cinque le ore trascorse in campo dalle due squadre, compreso un extra inning, ma dopo una splendida partenza in formato 5-0 a trazione Descalso-Liddi-Nimmo i venezuelani tornarono sotto, combatterono punto su punto e poi passarono col doppio di Prado buono per Altuve. Sulla scia di quella dura prova gli azzurri non riuscirono a lottare come avrebbero voluto contro Porto Rico (9-3 per i portoricani); fu necessario uno spareggio ancora con il Venezuela, che stavolta fu molto diverso dal primo confronto in quasi tutto, ma non nel finale. Fu 4-3 per i sudamericani, nonostante un fuoricampo di Liddi nell’inning conclusivo, il che spezzò le speranze azzurre.
Foto: LaPresse