WTA Miami 2023: una magnifica Martina Trevisan travolge Ostapenko, accede ai quarti ed è virtualmente top20!

Nel tardo pomeriggio italiano si è concluso il match del quarto turno del tabellone principale del torneo Miami Open presented by Itaú 2023 di tennis, di categoria WTA 1000: sul cemento outdoor della Florida, l’azzurra Martina Trevisan, testa di serie numero 25, ha vinto contro la lettone Jelena Ostapenko, numero 24 del seeding, sconfitta col punteggio di 6-3 6-3 dopo un’ora e trentadue minuti.

Ai quarti incrocio con una tra la kazaka Elena Rybakina, numero 10 del tabellone, e la belga Elise Mertens, in campo più avanti nel corso della giornata. Con questo successo l’azzurra scavalca nella classifica WTA, tra le altre, proprio la lettone Jelena Ostapenko, portandosi virtualmente al numero 20, che sarebbe il suo nuovo best ranking.

Nel primo parziale Trevisan dallo 0-1 vola sul 4-1 pesante trovando gli strappi nel terzo e nel quinto game. La lettone recupera uno dei due break di ritardo e risale fino al 3-4, ma da quel momento l’azzurra vince otto degli ultimi nove punti giocati e con un nuovo strappo va a chiudere al primo set point sul 6-3 dopo 36 minuti di gioco.

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Nel secondo set l’italiana cede il servizio in apertura dopo un game lungo 16 punti e poi si ritrova sotto 0-2. Trevisan però reagisce ed infila cinque giochi trovando gli strappi nel quarto e nel sesto game, salendo sul 5-2 dopo un altro gioco lungo 16 punti, in cui cancella quattro break point. La lettone resta aggrappata all’incontro sul 3-5, ma poi l’azzurra serve per il match, tiene la battuta a quindici e va a vincere per 6-3 dopo 56 minuti di battaglia.

Le statistiche rispecchiano il predominio dell’azzurra visto in campo: Trevisan vince 70 punti contro i 54 dell’avversaria e sfrutta 5 delle 8 palle break avute, concedendone invece 10 ad Ostapenko, la quale però ne converte soltanto 2. L’italiana mette in campo il 69% di prime (50/72), ed ottiene il 58% di punti sulla prima (29/50) ed il 64% sulla seconda (14/22, senza commettere alcun doppio fallo).

Foto: LaPresse