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America’s Cup, Luna Rossa riceve l’AC40 della discordia. “Continuiamo il lavoro con il prototipo”. E le World Series a Brindisi…
Poco più di un mese fa Luna Rossa aveva presentato un reclamo in merito all’assegnazione dell’AC40, ovvero la barca in miniatura che servirà per gli allenamenti in avvicinamento alla America’s Cup 2024 e che verrà impiegata anche per le competizioni giovanili e femminili. Il sodalizio italiano sosteneva che non fosse stato rispettato l’ordine delle consegne dello scafo, visto che il “numero 5” spettava ad Alinghi e non ad American Magic.
Luna Rossa, in base all’articolo 22.2 (d) (iii), aveva diritto allo scafo numero 6 e sosteneva che lo scambio avvenuto tra gli svizzeri e gli statunitensi non rispettasse l’ordine di priorità nelle consegne, dato che la compagine tricolore aveva visto accettare la propria sfida dopo Alinghi (esclusa Ineos-Britannia, Challenger of Record) e prima di American Magic (questo ordine è determinante per la consegna dell’AC40).
I primi due AC40 spettavano a Team New Zealand (Defender), il terzo e il quarto a Ineos Britannia (Challenger of Record), il quinto e il sesto ad Alinghi, che ne ha poi ceduto uno ad American Magic per via di un accordo interno. Luna Rossa sosteneva che “la presa in consegna da parte di American Magic di un AC40 era in violazione dell’ordine di priorità espressamente contenuto nel Protocollo costituendo quindi un vantaggio materiale e antisportivo per American Magic”.
Una situazione decisamente articolata e tipica delle carte bollate che hanno fatto la storia della competizione sportiva più antica al mondo. L’Arbitration Panel della America’s Cup, ha respinto la domanda avanzata da Luna Rossa poiché non sono state riscontrate violazioni del Protocollo, visto che alle squadre vengono assegnati due slot di costruzione consecutivi in ordine di entrata, ma che possono scambiare uno di questi slot con un’altra squadra senza dover fare alcuna dichiarazione. Era già stato fatto da Team New Zealand, che aveva ceduto lo scafo 2 a Ineos Britannia e poi aveva preso il numero 3, mentre il 4 era ancora toccato ai britannici.
Finalmente il tanto atteso AC40 è arrivato a Cagliari un paio di giorni fa. Il “monofoil one design” è stato costruito in Cina dal cantiere McConaghy. Marco Donati, responsabile dell’elettronica, ne ha parlato in un’intervista concessa ai canali ufficiali della Coppa America: “Abbiamo appena scartato la barca e abbiamo iniziato a studiare quei sistemi. Abbiamo messo sotto sopra la barca per vedere se tutto è funzionale, ma al momento noi siamo un po’ più concentrati sul finire i test su ciò che vogliamo esaminare sulla nostra barca e in parallelo stiamo cercando di rendere la barca AC40 navigabile il prima possibile. Diciamo che stiamo portando avanti le due barche contemporaneamente, ma al momento stiamo dando un po’ più di priorità al nostro LEQ12“.
Il sodalizio guidato dallo skipper Max Sirena sta infatti proseguendo i proprio allenamenti sul prototipo. Ieri erano presenti al timone Francesco Bruni e James Spithill, la coppia titolare dell’ultima campagna. Tra le novità una nuova base dell’albero e una serie di telecamere piazzate per comprendere il funzionamento dei flussi e il comportamento del foil di sinistra. Intanto c’è anche un altro nodo da sciogliere: Cagliari si è chiamata fuori dall’organizzazione di una tappa delle World Series di avvicinamento alla Coppa America, ma ora spunta l’ipotesi Brindisi, pronta a ospitare l’evento. Ne sapremo di più nelle prossime settimane.
Foto: Ivo Rovira/America’s Cup