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Tennis
ATP Barcellona, Tartarini: “Musetti può mettere in difficoltà Tsitsipas. Super coach? Mi ha toccato…”
Fare il punto della situazione. Non è andato in scena il derby tra Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, valido per i quarti di finale dell’ATP500 di Barcellona. L’altoatesino, infatti, ha deciso di non scendere in campo perché fiaccato dalla successione notevole di incontri di questa prima parte di stagione e non nelle migliori condizioni per recuperare.
Di conseguenza, strada spianata per la semifinale al toscano che affronterà il greco Stefanos Tsitsipas, uscito vittorioso in maniera netta contro l’australiano Alex de Minaur. Ci siamo rivolti a Simone Tartarini, tecnico del carrarino, con cui abbiamo tracciato una sorta di bilancio rispetto alla stagione di Lorenzo, tra problemi iniziali e una ripresa iniziata a Montecarlo.
Simone, bentrovato. Ci si prepara a una semifinale quindi?
“Assolutamente sì, dispiace per Jannik, però a noi va benissimo perché Lorenzo aveva bisogno di una giornata di riposo, essendo uscito un po’ acciaccato dalla partita contro Norrie”.
Il problema al braccio?
“Sì, lui da quando è junior soffre sempre di questo problema all’avanbraccio destro e confesso che ieri è stato anche un passo dal ritiro nel corso del primo set. Poi per fortuna, dopo aver preso l’antidolorifico si è sentito meglio ed è riuscito a portare a casa una partita che si era messa male”.
Che cosa l’ha colpita favorevolmente del confronto con il britannico?
“Il modo in cui è riuscito a gestire la situazione e salire di livello soprattutto nel terzo set, quando ha liberato i colpi. Questo atteggiamento mi fa essere fiducioso”.
E per la partita contro Tsitsipas teme che ci possano essere delle ricadute al braccio?
“Penso e spero di no, oggi ha fatto dei trattamenti, ma comunque per precauzione domani prenderà anche un antidolorifico. Credo che non sarà quello il problema vero”.
Sarà immagino il greco?
“Decisamente sì, nei precedenti ha sempre vinto lui, anche se nell’ultimo scontro a Parigi dell’anno passato Lorenzo andò avanti di due set. Mi auguro che esprima il suo tennis, mettendo in difficoltà Stefanos, avendo la possibilità per farlo”.
Facendo un passo indietro, Musetti era reduce da un periodo molto negativo e a Montecarlo ha ritrovato le giuste sensazioni. Come avete affrontato la situazione?
“Spesso ci si dimentica che Lorenzo è un ragazzo ancora molto giovane, soggetto agli alti e bassi tipici della sua età. Veniva da un periodo di sfiducia e dopo l’esperienza a Marrakech ci siamo parlati e chiarito alcune cose. A Montecarlo era più consapevole di cosa dovesse fare sul campo e per me sono state tutte le vittorie importanti, ovvero contro Kecmanovic, Nardi e Djokovic. Certo, l’aver battuto il n.1 del mondo ha una valenza extra per la propria autostima, ma io ragiono più nell’ottica del percorso. Musetti solo giocando può trovare la strada e così ha fatto”.
A proposito di periodo difficile, Lorenzo ha voluto anche togliersi qualche sassolino dalle scarpe per la vicenda “Super coach”. Lei cosa ne pensa?
“Detto proprio sinceramente a me ha toccato perché sono state dette cose da persone che davanti ti parlavano in altro modo. Questa cosa, a mio avviso, è venuta fuori solo in Italia perché con Sinner, dopo che ha lasciato Piatti, ha fatto quella scelta, ma per quanto mi riguarda è Vagnozzi il Super coach, Cahill è un consulente. Di conseguenza, questa cosa è stata più una scusa per trovare un colpevole a causa di risultati che non arrivavano. Lorenzo, anche perché gli facevano sempre questa domanda, ha voluto mandare quel messaggio”.
Dopo Barcellona, cosa prevedete nel programma?
“Madrid, Roma e Parigi, ma se dovesse perdere prima del previsto in questi tornei ci teniamo aperto il discorso dei Challenger in Italia, ovvero a Cagliari e a Torino”.
Foto: Victor Joly / Shutterstock.com