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ATP Madrid, la favola di Andrea Vavassori: il doppista che ora fa sul serio anche in singolare

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Andrea Vavassori

Un punto alla volta, un game alla volta e un set alla volta. La logica dei piccoli passi e della grande costanza, con un talento che c’è e viene fuori con tempistiche diverse. Andrea Vavassori sta vivendo così il suo momento nel massimo circuito internazionale del tennis. Oggi a Madrid, alla prima partecipazione nel tabellone principale di un Masters1000 in singolare, l’azzurro ha trovato la vittoria di prestigio contro l’ex n.1 del mondo Andy Murray.

Indubbiamente lo scozzese non era nel suo massimo splendore, ma contro tennisti di questo calibro è necessario sempre esprimere un tennis di qualità e risoluto. Vavassori ce l’ha fatta, piegando il britannico con il punteggio di 6-2 7-6 (7) e meritandosi la sfida nel secondo turno contro il n.2 del seeding, Daniil Medvedev. Un match, chiaramente, molto difficile, ma chissà…

Alla prova dei fatti, il 28enne piemontese si ritrova al suo best ranking in carriera (n.141 ATP) in singolare, in un 2023 nel quale a marzo ha vinto i titoli al Chile Open, giocando in coppia Andrea Pellegrino, e nell’ATP250 di Marrakech insieme al brasiliano Marcelo Demoliner. Torneo marocchino dove tra l’altro ha raggiunto per la prima volta i quarti di finale nel circuito maggiore in singolare, eliminando la testa di serie nº 8 Nicolás Jarry e Jaume Munar e cedendo in due set al britannico Daniel Evans.

Risultati che gli hanno permesso quindi di scalare la classifica, cimentandosi con profitto sia in doppio che in singolare come detto. Una storia di grande umiltà, con la partecipazione importante di papà Davide, allenatore che ha sempre cercato di gestire la situazione nel migliore dei modi, consapevole delle capacità di Andrea.

I suoi esordi sono nelle qualificazioni di un torneo Futures nel 2011 ad Aosta e nel 2013 entra per la prima volta nel tabellone principale di un Futures al torneo Turkey F50, vincendo al primo turno nel torneo di doppio. Nel marzo 2015 vince il primo incontro in singolare al Futures Turkey F10 e in luglio raggiunge la sua prima finale da professionista in coppia con Alessandro Luisi, perdendo in tre set contro Andrea Collarini/Tomas Lipovsek Puches all’Italy F18 di Modena. Il mese dopo perde la finale in doppio anche all’Italy F24 di Piombino. Verso fine anno disputa per la prima volta i quarti di finale in singolare in due tornei Futures egiziani.

Nel febbraio 2016 alza per la prima volta un trofeo da professionista, imponendosi in coppia con George Van Massow la finale in doppio al torneo Futures Great Britain F2 di Sunderland. Quell’anno disputa in totale 12 finali in doppio nei tornei Futures, conquistando 6 titoli e scalando la classifica mondiale fino al 316º posto in ottobre. In luglio esordisce nel circuito Challenger vincendo al primo turno nel torneo di doppio del Guzzini Challenger a Recanati, mentre in singolare viene eliminato al primo turno.

Nel luglio 2017 raggiunge la sua prima finale in un Challenger a Recanati con Julian Ocleppo, perdendo in tre set contro Jonathan Eysseric/Quentin Halys. Il 26 novembre dell’anno citato vince il primo trofeo Challenger in coppia con Lorenzo Sonego ad Andria, battendo in finale per 6-3, 3-6, [10-7] Sander Arends/Sander Gillé. Grazie a questo successo termina la stagione al 174º posto mondiale, nuovo best ranking. Nel 2017 vince inoltre 5 delle 9 finali Futures disputate in doppio, mentre in singolare non va oltre le 4 semifinali giocate nei Futures.

Nel 2018, dopo la vittoria in doppio in un Futures egiziano in febbraio, si dedica quasi esclusivamente ai tornei Challenger. Deve aspettare fine aprile per la prima finale stagionale, che vince in coppia con Ocleppo a Francavilla al Mare superando in due set Ariel Behar/Máximo González. In maggio fa il suo esordio nel circuito maggiore grazie a una wild card per gli Internazionali d’Italia, e insieme a Ocleppo perde al primo turno. Il 1º luglio conquista il terzo Challenger in carriera, aggiudicandosi con il citato Ocleppo la finale a Milano. La coppia italiana si ripete tre settimane trionfando nell’atto conclusivo della San Benedetto Tennis Cup.

Comincia bene il 2019 arrivando in finale con Gonçalo Oliveira all’Orlando Open negli Stati Uniti. Nei mesi successivi raggiunge 4 semifinali e il 9 giugno vince il Poznań Open in coppia con David Vega Hernández. In questo Challenger polacco ottiene il suo risultato più significativo di inizio carriera in singolare, raggiungendo la semifinale, persa in due set contro l’esperto Tommy Robredo, risultato che gli consente un balzo di 56 posizioni nella classifica mondiale, con il best ranking al 339º posto.

Inizia il 2020 e il 10 febbraio raggiunge il suo miglior ranking in singolare al 278º posto. In marzo, la pandemia di COVID-19 impone la sospensione dei tornei fino ad agosto. Dopo la ripresa, in settembre raggiunge i quarti di finale agli Internazionali d’Italia in coppia con Sonego, suo miglior risultato nel circuito maggiore; di particolare rilievo la vittoria al primo turno contro le teste di serie nº 2 Rajeev Ram/Joe Salisbury. La settimana dopo raggiunge la finale a Forlì insieme ad Andrej Golubev, risultato che lo proietta per la prima volta in carriera tra i top 100 del ranking. In ottobre, nel primo turno della prima edizione dell’ATP 250, supera in tre set in coppia con Sonego Fabio Fognini/Lorenzo Musetti. Vince l’ultimo Challenger della stagione a Maia, in Portogallo, in coppia con Zdeněk Kolář.

Nel gennaio 2021 arriva in semifinale all’Antalya Open (ATP 250) in coppia con Salvatore Caruso e sale al 90º posto del ranking. Il 10 febbraio vince per la prima volta un incontro dello Slam agli Australian Open in coppia con Sonego contro la coppia Paire/Arneodo prima di perdere da Bolelli e González. Il 10 aprile vince il suo primo titolo ATP, il Sardegna Open, in coppia con Lorenzo Sonego, superando in finale Bolelli/Gonzalez per 6-3, 6-4. A fine torneo sale alla 71ª posizione del ranking. Due settimane più tardi raggiunge con Matteo Berrettini la semifinale al 250 di Belgrado, risultato che lo porta il 3 maggio al 70º posto mondiale di doppio.

In settembre perde la finale in doppio al Challenger di Como e si aggiudica il titolo in quello di Tulln an der Donau in coppia con Dustin Brown. Il mese dopo, ancora con Brown, vince il Challenger di Napoli e perde la finale in quello di Ercolano, l’8 novembre porta il best ranking alla 69ª posizione. A novembre gioca il suo primo match di singolare in un torneo del circuito maggiore all’ATP 250 di Stoccolma, dove dopo aver superato le qualificazioni vince contro Pavel Kotov per 6-3, 6-4. Al secondo turno viene sconfitto da Denis Shapovalov 7-6, 6-1. A fine mese conferma i progressi in singolare raggiungendo la semifinale al Challenger di Bari, che gli consente di portare il best ranking di specialità alla 262ª posizione, mentre viene sconfitto nella finale di doppio insieme a David Vega Hernández.

Nel 2022 qualche problema fisico lo condiziona, ma riesce comunque a vincere  il torneo di doppio al Challenger di Verona assieme a Luis David Martínez. A fine luglio disputa a San Benedetto del Tronto la sua prima finale Challenger in singolare e raccoglie solo due giochi contro Raul Brancaccio. La settimana successiva prende parte al Challenger di Cordenons, vince il torneo di doppio assieme a Dustin Brown e perde la seconda finale consecutiva in singolare, questa volta contro Zhang Zhizhen. Con questi risultati ritocca il best ranking in entrambe le specialità, salendo al 176º posto in singolare e al 63º in doppio. Alla sua prima partecipazione agli US Open, dove gioca assieme a Sonego, raggiunge per la prima volta il terzo turno in uno Slam, dopo aver eliminato le teste di serie nº 9 Bopanna / Middelkoop. A settembre vince assieme a Brown i Challenger 125 di Stettino e Genova, superando in entrambe le finali Jebavý / Pavlásek, e porta il best ranking alla 51ª posizione. Il mese successivo raggiunge con Sonego le semifinali nei tornei ATP di Firenze, nel quale battono nei quarti Mektic / Pavic, e di Napoli, perdendo in entrambe le occasioni dopo incontri molto equilibrati contro Ivan Dodig / Austin Krajicek.

Tutto questo fino alla stagione corrente che si sta rivelando ancor più ricca di soddisfazioni e forse il meglio deve ancora venire.

Foto: LaPresse

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