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ATP Montecarlo 2023: Jannik Sinner subisce la rimonta di Rune e viene eliminato in semifinale

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Jannik Sinner

Holger Rune è il secondo finalista del Masters 1000 di Montecarlo. Il danese batte Jannik Sinner per 1-6 7-5 7-5 dopo oltre 2 ore e 46 minuti, al termine di un confronto nel quale si è distinto sia per la capacità di risalire dopo un primo set davvero brutto che per un non indifferente numero di provocazioni soprattutto nel finale di secondo set, cosa che ha acceso il pubblico del Campo Ranieri III. Per lui ci sarà la sfida contro il russo Andrey Rublev, vincitore su Taylor Fritz nella prima semifinale.

Sono già intensi i primi minuti, con Sinner che nel terzo game risale da 15-30 con risposta larga di Rune e duello a rete vinto prima di chiudere ai vantaggi prendendo l’iniziativa con il dritto. Ed è proprio questo colpo che aiuta l’altoatesino a costruirsi due palle break nel gioco successivo: su entrambe spinge bene da fondo il danese. Alla terza chance, però, l’azzurro si vede letteralmente elargito il vantaggio pesante in virtù di un doppio fallo. La spinta continua da fondo del numero 1 d’Italia è un tema che per Rune è complicato sviscerare: sul 4-1 arrivano altre due chance per togliergli la battuta, e sul 30-40 un dritto lungo certifica il 5-1. Proprio mentre arrivano due set point per Sinner il danese cerca di fermarsi per poche gocce di pioggia, il giudice di sedia Bernardes lo rimanda alla risposta e, in mezz’ora, è 6-1 per l’azzurro.

Il primo passaggio a vuoto dell’italiano arriva sullo 0-1, che si trasforma in un game duro: quattro errori di dritto, varie seconde, quattro palle break e, alla fine, il rovescio largo che consente a Rune di prendersi lo 0-2. Appena completato il terzo game, e con la pioggia che aumenta, i due vengono fermati da Bernardes, tenuti sulle sedie alcuni minuti e poi spediti negli spogliatoi alle 19:15. Cinquanta minuti dopo si ricomincia: Sinner riparte col turbo, riprende fiducia con il dritto, ha anche una palla break, ma di lì in avanti tutto sembra seguire il lento copione dell’approdo al terzo set. Sembra, però: sul 3-5, infatti, Rune perde sia il controllo dei colpi che la testa, iniziando a lasciar andare un nervosismo lampante. L’altoatesino si riprende il maltolto, sul 15-15 commette un doppio fallo e poi un errore di rovescio in larghezza, ma annulla due set point di cui uno con scambio infinito e durissimo. Il duello Rune-pubblico continua, c’è anche il richiamo di Bernardes perché a ogni punto arrivano le provocazioni e i puntuali fischi. Di nuovo, però, l’azzurro va in difficoltà: altre due chance arrivano per il danese. Una viene annullata con una buona prima, ma l’altra significa 5-7 con la palla che, dopo uno scambio lungo, finisce in rete.

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Dopo tre game piuttosto normali, è il quarto a rivelarsi davvero difficile per Sinner. Arrivano infatti tre palle break non consecutive, che con orgoglio e precisione l’altoatesino riesce a salvare. Il momento più difficile è superato, e sullo slancio Jannik trova lo 0-30, ma Rune pesca ottime prime per sventare il pericolo. Si gioca con le luci artificiali ormai attive e la sera che è ormai scesa su Montecarlo: una sera illuminata dal numero del primo giocatore d’Italia che, sul 3-3 30-15 Rune, si gira e fa esplodere un vincente di rovescio capace di infiammare il pubblico, anche se poi a vincere il gioco è il danese. I turni di servizio del numero 6 del seeding spesso non risultano così complicati, quelli del classe 2001 sono più volte difficili, ma se ne tira sempre fuori in un modo o nell’altro. Al tie-break, però, non ci si arriva: 5-6 30-0 gli errori prendono il sopravvento e la speranza di Sinner di arrivare in finale se ne va.

Sebbene abbastanza simili, alcuni numeri vanno a favore di Rune e sono soprattutto quelli col servizio a fare la differenza: 56-65% di prime in campo è quello principale. Ciò che conta, però, è che Sinner è stato costretto a servirne 30 in più del suo avversario, indice di quanto sia stato messo in difficoltà, per una ragione o per un’altra.

Foto: LaPresse

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