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ATP Montecarlo 2023: Rune e Rublev in una finale da prima volta
Abbiamo una certezza al Masters 1000 di Montecarlo: ci sarà un nuovo campione, e sarà anche qualcuno che sta già segnando la nuova era del tennis a prescindere dal nome. Un tema, quello del nuovo, che ha permeato tutto l’andamento del torneo, quasi una vetrina per chi sta definendo i giorni del futuro di questo sport.
Dopo il confronto che lo ha visto uscire vincitore da una lotta senza esclusione di colpi (alcuni, va detto, anche al limite del proibito), il danese Holger Rune è riuscito, ieri sera, ad avere ragione di Jannik Sinner. Non è impossibile immaginare che, tra rinvii, energie mentali sprecate e ora tarda di conclusione del suo match, 17 ore e poco meno tra semifinale e finale per lui possano essere più pesanti rispetto a quelle del suo avversario. Certo è che ha rimesso in piedi una partita iniziata male, confermando quanto di buono mostrato nel resto del torneo. Va a caccia del secondo 1000 in carriera, oltre che di un ruolo di primo piano sul rosso.
Dall’altra parte della rete c’è Andrey Rublev. Il russo è per la seconda volta all’ultimo atto in questo torneo, e vincendo rimarrebbe sì numero 6 del mondo, ma avvicinerebbe Stefanos Tsitsipas, dal momento che il greco è a quota 4950 ed è idealmente l’uomo che chiude i top 5 con quello che, fino ad ora, è un margine importante nei confronti di tutti gli altri. Rublev ha avuto un tabellone quantomeno particolare, con i picchi chiamati Karen Khachanov e Taylor Fritz. Nella complicata (e piovosa) semifinale ha avuto ragione dell’americano per 5-7 6-1 6-3, ma anche con il russo (e con il tedesco Jan-Lennard Struff nei quarti) qualche patema l’ha dovuto soffrire. Si tratta comunque del suo miglior torneo in stagione, dati i notevoli alti e bassi (quarti a Melbourne e finale a Dubai intervallati da molte uscite premature e, comunque, un unico successo di rilievo, quello su Rune negli ottavi del primo Slam dell’anno).
Capitolo precedenti: oltre a quello citato in Australia c’è anche un secondo confronto. E arriva dal primo 1000 vinto dal danese, che sulla strada, e a livello di secondo turno, sconfisse il russo per 6-4 7-5. Conta poco, però, quando l’obiettivo è più alto. E, stavolta, si giocherà con il sole su Montecarlo: proprio quello che è mancato in un sabato difficile. Chiunque dei due vincerà sarà il primo del suo Paese ad apporre il proprio sigillo sul Principato in singolare, dato che la Danimarca mai ha avuto tennisti di tale livello e il russo più forte sul rosso, Yevgeny Kafelnikov, il titolo l’ha solo sfiorato.
Foto: LivePhotoSport