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Bertolucci: “Sinner-Alcaraz, il confronto ora non si pone. Berrettini ha un deficit fisico per un motivo”

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Risposte chiare e dirette. I primi quattro mesi del circuito internazionale del tennis sono archiviati ed è necessario fare il punto della situazione perché nelle prossime settimane i tennisti saranno attesi da impegni assai probanti. In rapida successione assisteremo al Masters1000 di Madrid (26 aprile-5 maggio), agli Internazionali d’Italia (5-21 maggio) e al Roland Garros (28 maggio-11 giugno). Ci vuole un fisico bestiale, avrebbe detto Luca Carboni, ma senza programmazione non puoi fare tutto quello che ti pare, ci aggiungiamo noi.

Per parlare dei temi particolarmente cari a casa Italia e anche di quanto accaduto a livello internazionale ci siamo rivolti a Paolo Bertolucci, ex grande tennista di primissimo livello e apprezzata voce tecnica su Sky Sport, nonché penna competente su La Gazzetta dello Sport.

Paolo, bentrovato. Pronto per fare il punto della situazione?

Prontissimo alla risposta, o per meglio dire alle risposte…

Partiamo da Jannik Sinner, pensa che la decisione di non andare a Madrid sia stata indotta dal malessere palesato a Barcellona?

Vede, quando si pianificano le stagioni, lo si fa con un certo anticipo e per giocatori di altissimo livello come Sinner, che puntano a vincerli i tornei e non a raccattare punti qui e lì, si deve andare incontro alle proprie esigenze e non a fare i conticini. Mi sembra logico che dopo aver fatto tantissimi match in un mese, ricordando le semifinali a Indian Wells e a Montecarlo, la Finale a Miami su superficie diverse, si sia preso giustamente un po’ di tempo per rifiatare e riempire il serbatoio“.

Tanti hanno definito un errore andare a Barcellona, però, lei cosa pensa?

Tanti non sanno di cosa parlano perché andare a Barcellona aveva perfettamente senso per dare continuità agli incontri disputati sul rosso prima di una pausa dovuta. Cosa avrebbe dovuto fare? Non andare a Barcellona, fermarsi una settimana quindi, per poi fare tutto d’un fiato Madrid, Roma, Roland Garros e la stagione sull’erba, senza tener conto di quanto fatto a febbraio/marzo? Ma stiamo scherzando?“.

Non le vanno giù certe critiche mi pare di capire?

Assolutamente, anche perché se io non sono un virologo non mi metto a fare considerazioni di cosa sia giusto o sbagliato sul tema. Qui ora sono tutti esperti di preparazione atletica, programmazione e suggeriscono a Sinner che era meglio non fare Barcellona perché con quella settimana di riposo poteva fare tutta una tirata fino a Wimbledon. Io veramente rimango senza parole. Non ha fatto bene, ma benissimo. Ha 18 giorni di tempo per prepararsi e fare al meglio quello che conta maggiormente per un tennista del suo calibro, ma qui stiamo a fare i calcoli, sui 90 punti che perde ecc“.

Spostando il focus sul tennis giocato, positiva la prestazione di Lorenzo Musetti a Barcellona?

Decisamente sì, ha giocato alla pari con Tsitsipas due set, poi ha avuto un calo fisico e mentale nel terzo, ma ci sta. E’ talmente giovane che ha ancora 100 cose da mettere a posto, ma all’età sua essere n.18 del mondo e fare i risultati che fa. Tanto di cappello. Mettiamoci in testa che lui sarà pronto tra due anni, tutto quello che viene prima è tanto di guadagnato“.

Sa, le valutazioni poi sono sempre rapportate a chi è ancora più giovane e continua a impressionare. Stiamo parlando di Carlos Alcaraz, trionfatore a Barcellona. Cosa possiamo dire?

Si continua a dire quello che è noto a tutti da due anni. E’ un fenomeno assoluto, che sa fare tutto e al suo cospetto si può solo che applaudire. Voglio dire, nella partita contro Tsitsipas ha dominato e fatto sembrare il greco un giocatore normale“.

La pungolo: secondo lei tra gli aspetti che fanno la differenza tra Alcaraz e Sinner c’è anche il fatto di vincere tornei quando la situazione di tabellone è più favorevole. Nel senso, quando Alcaraz deve vincere lo fa, palesando il famoso killer istinct, Sinner un po’ meno?

Non sono d’accordo. Sinner quando ha affrontato giocatori a lui inferiori ha sempre vinto e infatti il torneo di Montpellier l’ha conquistato. Ha perso contro tennisti che sono molto forti e lo precedono attualmente in classifica. Poi, per quanto mi riguarda, non ha molto senso fare il confronto che tanti vogliono tra i due ora come ora“.

Ci può spiegare meglio il concetto?

A mio modesto avviso, ci si perde in tante chiacchiere sugli scontri diretti, ma alla fine quello che vinci conta di più. Come possiamo mettere sullo stesso livello uno che ha vinto uno Slam e tre 1000 rispetto a uno che ancora non ha vinto nulla di questi tornei, pur essendoci andato molto vicino quest’anno? La classifica parla chiaro, che poi Sinner abbia dimostrato di poter vincere contro Alcaraz è un altro discorso. Se parliamo di valore, ci sono i risultati e la classifica, quelli sono la fotografia, poi vedremo cosa succederà“.

Magari anche Rune potrebbe inserirsi, visto anche come ha vinto Monaco di Baviera ieri?

Sicuramente Rune è molto forte e ha anche la personalità per imporsi, ma anche per lui parla la classifica e Alcaraz ha vinto più del danese“.

Allargando il discorso, parliamo dei “vecchi leoni”, ovvero Rafael Nadal e Novak Djokovic, che hanno deciso di saltare Madrid. Il suo pensiero?

Su Rafa sono molto preoccupato e mi auguro davvero di ritrovarlo a Roma, anche se non so se per lui sarà sufficiente giocare al Foro Italico per essere pronto a Parigi. I suoi problemi fisici sono davvero importanti. Per quanto riguarda Djokovic, tutto nella norma. Mi fa sorridere chi fa notare le sconfitte di questo periodo di rodaggio. Il suo obiettivo è il Grande Slam, del resto non gliene frega niente“.

A conclusione, rimanendo in tema infortuni, Matteo Berrettini è un bel punto interrogativo: è preoccupato anche nel suo caso?

Sì, perché avrebbe bisogno come il pane di giocare a Roma e a Parigi per essere pronto per la sua parte di stagione preferita, ovvero sull’erba. Non giocare al Foro Italico e a Parigi lo mette in una serie condizione di difficoltà ed è un vero peccato. Del resto, lui ha un chiaro deficit fisico e il suo tennis così “bestiale” a mio parere non lo aiuta“.

Foto: LiveMedia/Matthieu Mirville/DPPI

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