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Billie Jean King Cup 2023: i precedenti tra Slovacchia e Italia. Le azzurre non hanno mai vinto
Per ripercorrere i precedenti tra Italia e Slovacchia in Billie Jean King Cup ci sono due vie. Una è quella di considerare solo i confronti dal 1993 in poi, per chiare ragioni storiche (indipendenza di Repubblica Ceca e Repubblica slovacca), l’altra è di andare indietro nel tempo anche contando quel che succedeva quando la Cecoslovacchia era un’entità unica.
L’approccio qui scelto è il primo, per un motivo intuibile: le due occasioni in cui Italia e Cecoslovacchia si affrontarono andrebbero fondamentalmente ascritte ai precedenti con la Repubblica Ceca, che ormai sta prendendo il nome di Cechia un po’ ovunque anche a livello ufficiale. Del resto, i nomi erano per larga misura quelli di Hana Mandlikova e Helena Sukova: l’una ha fatto la storia, l’altra meno, ma ha comunque sfiorato il Grande Slam in doppio.
Venendo al punto principale, sono due le volte in cui i cammini di Italia e Slovacchia si sono incrociati, ed entrambi raccontano di storie particolari. La prima è quella del 2002. Al tempo il format era quello delle Final Four in sede singola, in questo caso il Palacio de Congresos de Maspalomas, un’arena sita nelle Canarie con cinquemila posti a sedere e meno nota della Gran Canaria Arena. Era ancora l’epoca della Federation Cup/Fed Cup.
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Sulla carta l’equilibrio era importante: Daniela Hantuchova era già entrata in top ten a neppure vent’anni. Per capire dove si trovasse basti citare i nomi che l’attorniavano: Williams (entrambe), Capriati, Mauresmo, Clijsters, Henin, Seles, Dokic, Davenport. Quasi tutte negli anni giovani. Martina Hingis, per comprensione, era undicesima. La seconda slovacca, Janette Husarova, era al 37° posto. Per confronto, l’Italia schierava Silvia Farina, al tempo Elia e numero 17 del ranking WTA, e Francesca Schiavone, al 39° posto.
Si giocò di mercoledì e giovedì, visto che si trattava di un weekend di Final Four con formula al meglio dei cinque confronti (due nel primo giorno, tre con doppio eventuale a chiudere nel secondo). Schiavone-Hantuchova fu il primo match e divenne anche la prima vittoria della milanese nei confronti di una top ten: 7-6(1) 6-1. Husarova, però, sorprese Farina e fu 6-4 6-3, con equilibrio totale nella prima giornata. Nella seconda questo fu rotto a favore della Slovacchia, con il 7-5 6-3 di Hantuchova su Farina e il 6-4 6-4 di Husarova su Schiavone. La corsa delle vincitrici sarebbe terminata poi con il successo nei confronti della Spagna, una Spagna che aveva ancora sia Conchita Martinez che Arantxa Sanchez, che di lì a poco avrebbe appeso la racchetta al chiodo.
15 anni dopo, cambio di scena totale. Forlì, PalaFiera, primo turno del World Group II quando esisteva ancora la divisione tra questo e il World Group I in due distinti tabelloni da otto selezioni nazionali. Due delle protagoniste del 2002, però, c’erano ancora: Daniela Hantuchova e Francesca Schiavone si trovarono sì nello stesso luogo, ma senza affrontarsi. 11 e 12 febbraio 2017, queste le date: la milanese, nel match d’apertura, demolì per 6-3 6-1 Anna-Karolina Schmiedlova, ma Sara Errani fu sorpresa da Rebecca Sramkova, che giocò in quel weekend forse il miglior tennis della sua vita. Da quel 6-2 3-6 4-6 si passò al giorno dopo con Hantuchova al posto di Schmiedlova, Errani che s’infortunò e non fu più in grado di competere significativamente nel secondo parziale: 6-2 6-0. Sramkova creò tanti problemi a Schiavone, che a un certo punto ebbe un diverbio con il giudice di sedia che scatenò il PalaFiera, trasformandolo in una bolgia. Non bastò: 6-2 6-4. Si giocarono pochi game del doppio, in cui Martina Trevisan e Jasmine Paolini erano sul 5-2 prima del ritiro di Schmiedlova e Sramkova.
Foto: LaPresse