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Calciomercato: la Serie A sarà ancora più ricca di stranieri?

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Anche se non abbiamo che imboccato il lungo rettilineo del mese di aprile, con campionato, Coppa Italia e Coppe Europee che andranno a giocare partite di grande importanza per i rispettivi destini, è già tempo di pensare al prossimo calciomercato. La finestra estiva, che si aprirà ufficialmente nella giornata del primo luglio 2023, per concludersi il primo settembre, cosa riserverà per le squadre di casa nostra?

Iniziamo con il dire che la situazione economica delle squadre italiane è quella che è, per cui tutte, big comprese, dovranno fare attenzione al centesimo, nemmeno all’euro. Le 4 squadre che prenderanno parte alla prossima Champions League, per esempio, utilizzeranno i 40-50 milioni di introiti garantiti per risanare bilanci non propriamente scintillanti e, solamente in parte, investiranno tale capitale.

Da questo scenario, quindi, emergono alcuni capisaldi: in Italia questa estate non arriveranno campioni internazionali all’apice delle rispetti carriere, per cui i nostri direttori sportivi avranno modo di scoprire giovani talenti (questi sì, quasi sempre da campionati esteri) oppure prendere a piene mani dai settori giovanili come ha fatto, e sta facendo, la Juventus con la sua NextGen.

Per il momento non stanno girando ancora nomi specifici, uno che appare sulla via del ritorno è Nicolò Zaniolo, che potrebbe fare aumentare le presenze italiane, ma la sensazione nettissima è che molte squadre cercheranno il grande colpo dai campionati esteri, per poi rivenderlo a peso d’oro. Il Napoli andrà a intaccare una squadra che sta dominando? Le offerte per Khvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen non mancheranno e saranno importantissime, dopotutto. Il Milan vede capire come muoversi su Brahim Diaz e Rafael Leao, l’Inter dovrà valutare il futuro di Romelu Lukaku, la Juventus proverà a trattenere i suoi big. Gli spunti di interesse non mancheranno, con la speranza che la “quota azzurra” possa aumentare un po’, dato che ogni stagione viene riscritto il record negativo da questo punto di vista.

Foto: LaPresse

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