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Ciclismo, Silvia Persico: “Non so quanto proseguirò con il ciclocross. Nel 2024 più strada verso le Olimpiadi”

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Sulle strade della Freccia del Brabante, disputata sui 143 km che legano Lennik e Overijse, Silvia Persico – portacolori della UAE Team ADQ – si è imposta in uno sprint a ranghi ridotti precedendo la favorita Demi Vollering del Team SD Worx, la tedesca Liane Lippert della Movistar, poi Chabbey, Van Anrooj e Reusser. E’ il primo successo dell’anno per la Persico che nel 2022 è stata artefice di una grande stagione. La bergamasca ha infatti conquistato il bronzo iridato nella prova su strada in linea alle spalle dell’olandese Van Vleuten e della belga Kopecky, un altro bronzo nel cross negli Stati Uniti, a fine gennaio. Poi ha chiuso settima il Giro d’Italia e quinta il Tour de France. Si è inoltre imposta del GP Liberazione e lo scorso settembre era riuscita a conquistare la sua prima vittoria nel World Tour alla Vuelta di Spagna.

La Freccia del Brabante è stato il tuo primo successo di questa stagione. Che corsa è stata? 

“E’ stata una corsa dura anche per le condizioni meteo, pioveva e faceva freddo. Arrivavo da una buona settimana di allenamenti a casa e quindi ero preparata fisicamente. Sapevo di poter fare bene, è una corsa che mi piace e l’avevo già fatta l’anno scorso”. 

Come valuteresti questa prima parte di stagione? 

“E’ stata una prima parte di stagione con alti e bassi. Ho avuto la gastroenterite pochi giorni prima dei Mondiali di ciclocross e sono dovuta stare ferma un paio di giorni, alll’UAE Tour – nonostante un terzo posto di tappa e il terzo nella generale – non ero così in forma. Ho poi staccato un paio di giorni e volevo essere al via della Omloop Het Nieuwsblad ma non stavo ancora bene e quindi con la squadra abbiamo deciso di rientrare alle Strade Bianche”. 

Quali saranno i tuoi prossimi appuntamenti? 

“Ora la Liegi-Bastogne-Liegi, poi torno a casa un paio di giorni prima di partire per la Vuelta”. 

Dopo aver militato nella Valcar per sei stagioni, quello di quest’anno è il primo anno con la UAE ADQ, formazione con cui hai un contratto fino al 2025. Che aria si respira in squadra? 

“Dopo tanti anni in Valcar questo è un ambiente nuovo. La Valcar per me è stata come una seconda famiglia, qui in UAE mi trovo molto bene, non ci manca davvero niente. Sono felice di aver intrapreso questa strada”.

Strada e ciclocross. Quanto è importante la multidisciplina? 

“E’ molto importante. Io ho scelto di fare ciclocross durante l’inverno sia perché mi diverte sia perché mi da quel qualcosa in più. Non so per quanto continuerò con il ciclocross: la stagione diventa sempre più lunga e impegnativa e nel 2024 ci sono le Olimpiadi dove mi piacerebbe partecipare e quindi dovrei fare una preparazione più specifica per la strada”. 

A fine stagione sarai felice se… 

“Spero di vincere il più possibile e di essere d’aiuto per la squadra. L’obiettivo di questa stagione è quello di finire il Tour in top5 anche se non sarà facile, però ci voglio provare”. 

Qual è la corsa dei sogni? 

“Il Giro delle Fiandre”.

Foto: Lapresse

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