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Ciclismo, Wout van Aert e un palmares scarno: appena una Monumento in bacheca a quasi 29 anni. Mentre Pogacar e Van der Poel…

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Anche oggi non è andata come sperava. Una sola Classica Monumento (andando a confrontarsi soprattutto con i rivali del momento) è troppo poco per un fenomeno del calibro di Wout van Aert: la classe non manca, il palmares, parlando di vittorie pesantissime, invece è ancora abbastanza scarno.

Sulle quaranta vittorie (tantissime, visto che l’esordio nel World Tour è arrivato nel 2019), solamente la Milano-Sanremo agguantata davanti a Julian Alaphilippe nel 2020 in chiave Monumento. Poi un’infinità di piazzamenti, compreso il quarto posto odierno al Fiandre, e tante delusioni nei giorni clou.

Non si può assolutamente dire che non sia un vincente: il belga della Jumbo-Visma può infatti contare nove successi al Tour de France, una Maglia Verde, una Strade Bianche, un’Amstel Gold Race e una Gand-Wevelgem, tra le tante, ma, come detto, in confronto agli avversari diretti come Tadej Pogacar e Mathieu van der Poel, manca ancora qualcosa quando la vittoria ha un peso maggiore.

Se lo sloveno e il neerlandese possono già vantare successi su successi (quattro e tre, rispettivamente), le opportunità, con il passare degli anni (ora ne ha 29) diventano sempre meno per van Aert. Quel pizzico d’orgoglio, di grinta e di energie viene a mancare quando il chilometraggio è prolungato e il gioco si fa duro.

Foto: Lapresse

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