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F1, a Baku è già l’ultima spiaggia per la Ferrari. Tra aggiornamenti e dichiarazioni ‘bellicose’ di Elkann

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Charles Leclerc

“Il nostro obiettivo è vincere il Mondiale e lo sarà sempre” ha dichiarato John Elkann pochi giorni fa. Per fortuna! È un’uscita rassicurante, perché se la Ferrari dovesse restare in Formula 1 al solo scopo di partecipare, allora la sua stessa presenza nel Circus smetterebbe di avere senso. Conquistare la corona iridata è, da sempre, la ragion d’essere della Scuderia di Maranello. Anzi, in linea puramente teorica, tutte le entità impegnate nella massima categoria automobilistica dovrebbero concorrere per questo traguardo.

Cionondimeno, è doveroso essere pragmatici. Certe attrici non avranno mai i crismi per essere protagoniste, a causa di un gap di mezzi economici e capacità tecniche incolmabile rispetto ai top team. D’altronde non sarà un caso se, dal 2010 in poi, tutti i titoli sono stati conquistati dalla Red Bull o dalla Mercedes. Nessuno si aspetta che la Haas o l’Alpha Tauri (satellite del Drink Team) possano rivaleggiare ad armi pari con chi detta legge da tempo immemore.

Tuttavia Ferrari, sino a prova contraria, dovrebbe appartenere al novero delle squadre di vertice. Eppure non vince mai. Cosa manca a Maranello rispetto a quanto c’è a Milton Keynes e a Brackley? Questa è la grande domanda da porsi se si vuole tornare al successo. Perché, in quello che di fatto è diventato un gioco a tre, non è normale che Tizio e Caio si spartiscano la torta, mentre Sempronio non ne mangi una fetta neppure per sbaglio.

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I casi sono due. Il primo è che Tizio e Caio siano collusi, dunque stiano fregando “Sempronio”. Difficile da credere, sia alla luce di quanto accaduto nel 2021, sia sulla base delle continue scintille a mezzo stampa fra l’uno e l’altro. Se davvero fossero in combutta, allora chapeau, perché starebbero recitando in maniera magistrale.

La seconda ipotesi, viceversa, è che Sempronio, pur essendo della stessa categoria di Tizio e Caio, abbia una tendenza all’errore più spiccata degli altri. Questo, in virtù di quanto constatato in pista negli ultimi anni, è decisamente più probabile. Per esempio, quando mai si è vista una Mercedes o una Red Bull provare a qualificarsi sull’asciutto con delle gomme da bagnato?

È inutile ricordare come il Cavallino Rampante si ponga l’obiettivo di vincere il Mondiale. Ci mancherebbe altro! Se c’è qualche speranza in merito lo scopriremo nelle prossime settimane, a cominciare da Baku, per capire se ci possa essere anche una minima crescita rispetto alle difficoltà palesate tra Sakhir, Jeddah e Melbourne. In tutta onestà, credere che il raggiungimento del traguardo iridato possa diventare realtà già a novembre 2023, è uno scenario in cui a oggi credono veramente in pochi. Elkann, difatti, non ha specificato l’anno

Foto: La Presse

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