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F1, i promossi e bocciati del GP d’Australia: Verstappen domina, Leclerc e Gasly dietro la lavagna, FIA non ci siamo

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Il Gran Premio d’Australia, terzo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2023, è andato ufficialmente in archivio e ha lasciato spunti di interesse davvero a pioggia. Da un lato c’è un Max Verstappen che prosegue nel suo cammino inesorabile, mentre alle sue spalle sta succedendo di tutto, anche ai piani alti. Andiamo, quindi, a dividere promossi e bocciati della gara dell’Albert Park di Melbourne.

I PROMOSSI

Max Verstappen (Red Bull): ennesima prova impressionante del campione del mondo, prontissimo al tris iridato. Ieri a Melbourne vince nonostante bandiere rosse, Safety Car e insidie varie. Vince con la calma dei forti. Sbaglia in partenza, poi si riprende la vetta e la gestisce senza forzare. Aumenta il margine a una distanza di sicurezza e non spinge minimamente. La sensazione è che in questo 2023 il titolo possa perderlo solo lui.

George Russell (Mercedes): stava vivendo una domenica da sogno, ma si è trasformata in un incubo sportivo. In partenza brucia Max Verstappen e prova a tenere la vetta. Il cambio gomme in regime di Safety Car poteva dargli una chance importanza, uccisa dalla bandiera rossa. Il motore della sua W14, poi, va a fuoco e lo estromette dalla gara e rovina tutto. Peccato, poteva davvero vivere una GP d’Australia di ben altro tenore.

Fernando Alonso (Aston Martin): tre gare, tre podi. Quello di ieri, senza ombra di dubbio, è stato il più incredibile della sua carriera. Non conclude la gara, ma la direzione gara torna sui suoi passi e lo  reintegra in classifica. Un inizio di stagione davvero da incorniciare per il due volte campione del mondo, autore di tre prestazioni di livello assoluto.

I BOCCIATI

Charles Leclerc (Ferrari): non avrà tutte le colpe per il contatto con Lance Stroll, certo, ma non si può negare che abbia azzardato troppo. Il monegasco, forse per la voglia di risalire in fretta la china, tenta un sorpasso non semplice all’esterno di curva 3 sul canadese e sterza come se non ci fosse nessuno. Il contatto è inevitabile e l’arrivo nella ghiaia australiana lo condanna al ritiro. Tutto quello che non avrebbe mai dovuto fare. La stagione, se prima era in salita, ora si fa durissima.

Pierre Gasly (Alpine): fino all’ultima ripartenza dopo la bandiera rossa stava disputando una gara eccellente. Rovina tutta andando a muro e accompagnandoci anche il compagno di scuderia Esteban Ocon. Davvero una mossa inaccettabile nonché rischiosa. Il lato da cancellare del francese è proprio questo…

FIA: ci risiamo. Anche se il tanto vituperato Michael Masi non c’è più, la situazione in direzione gara è davvero in alto mare. Ieri è successo di tutto. Bandiere rosse sventolate a caso, decisioni finali astruse, con Fernando Alonso reinserito in classifica e le Alpine no, fino alla penalizzazione di Carlos Sainz (5 secondi) mentre si era in regime di Safety Car. La massima categoria del motorsport deve essere gestita in ben altro modo…

Foto: LPS Xavi Bonilla

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