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F1. La Ferrari ha dimenticato come si vince. Il rischio è quello di incappare nel peggior ciclo decennale di sempre

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Charles Leclerc

Alla luce di quanto visto tra Bahrain, Arabia Saudita e Australia, c’è chi comincia a chiedersi se, nella stagione corrente, la Ferrari riuscirà a vincere. No, non il Mondiale. Su quello, a meno di un miracolo o di uno sconquasso nei valori in campo, si può verosimilmente mettere una croce già da oggi. Però, se si esce dall’ambito delle ipotesi improbabili e si resta in quello della prammatica, è plausibile come l’obiettivo massimo della Rossa 2023 possa essere quello di passare per prima sotto la bandiera a scacchi in almeno una gara.

In passato, a Maranello chiudere un’annata senza conquistare neppure un GP era ritenuto uno smacco. Viceversa, nell’epoca contemporanea, ci si sta abituando male. Le stagioni prive di successi si stanno moltiplicando. La prova? Nell’ultimo decennio il Cavallino Rampante è andato in bianco ben quattro volte (2014, 2016, 2020, 2021). Sono tante. Anzi, troppe per una Scuderia come quella fondata dal Drake. Soprattutto se si considera il rischio che il 2023 si aggiunga al mesto elenco.

Peraltro, bucare l’appuntamento con la vittoria per cinque volte nell’arco di un decennio sarebbe un accadimento inaudito. Comunque la si rigiri, non esiste un periodo temporale di dieci anni nel quale la metà delle stagioni siano prive di affermazioni ferrariste! Prendendo ogni ciclo decennale possibile, ci si rende conto di come il primato negativo sia di 6 anni con vittorie e 4 senza. Situazione verificatasi solo in due occasioni.

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I “decenni groviera” sono quelli del 1964-1973 e del 1984-1993. Il primo contiene i buchi del 1965, 1967, 1969 e 1973. Il secondo, invece, comprende il passaggio a vuoto del 1986 e la “traversata nel deserto” del 1991-1993 (unica volta in cui il Cavallino Rampante ha inanellato tre stagioni di fila senza mai vincere). In entrambi i casi, però, i periodi nefasti coincisero con eventi traumatici. La guerra Ferrari-Ford di metà anni ’60 e la scomparsa del Drake nel 1988. Com’è, come non è, ambedue ebbero come conseguenza un maggior coinvolgimento della Fiat nella proprietà della Scuderia.

Come detto, i “decenni groviera” hanno avuto un bilancio complessivo comunque positivo, ovverosia 6 stagioni con almeno un GP vinto e 4 senza. Esattamente quanto sta accadendo nel momento storico contemporaneo, che però rischia di involvere in un nuovo primato negativo. Mai, nell’arco di dieci anni, la Scuderia di Maranello ha visto il numero di Mondiali andati in bianco pareggiare il conto di quelli con almeno un successo. Almeno, fino all’avvento dell’era turbo ibrida, cominciata per l’appunto nel 2014 e giunta, in questo 2023, alla sua decima stagione.

Foto: La Presse

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