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Formula 1

F1, le novità che ha portato la Ferrari a Baku. La macchina funziona, ora l’esame della gara

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Charles Leclerc

Un digiuno che si interrompe. La Ferrari è tornata in pole-position, nel quarto round del Mondiale 2023 di F1. Sul velocissimo circuito cittadino di Baku (Azerbaijan), la Rossa ha posto fine alla serie negativa che durava da 189 giorni (6 GP), quando fu lo spagnolo Carlos Sainz a ottenere la p.1 a Suzuka (Giappone).

E’ accaduto in un weekend molto particolare dove, per la prima volta, nel Circus ci saranno due qualifiche: la prima, andata in scena quest’oggi, ha definito lo schieramento della gara domenicale; la seconda, in programma domani, definirà la griglia di partenza della Sprint Race. Una variazione sul tema voluta dagli organizzatori per creare un po’ più di incertezza.

Si può affermare che Charles Leclerc abbia colto la palla al balzo, ottenendo quest’oggi la pole n.19 in carriera, diventando anche l’unico pilota a essere partito più di una volta dalla piazzola n.1, ovvero tre. Un dato che certifica le grandi qualità nel time-attack del monegasco e, nello stesso tempo, come la SF-23 si sia adattata bene alle caratteristiche del layout azero.

Per quanto detto sul format, la scuderia di Maranello ha deciso di non portare aggiornamenti significativi per il fine-settimana, limitandosi all’uso di profili alari meno importanti (più scarichi dal punto di vista aerodinamico) sul posteriore in modo da esaltare l’efficienza della macchina del Cavallino Rampante.

Il Team Principal Frederic Vasseur lo aveva anche detto alla vigilia, in merito alla grande importanza data al lavoro di messa a punto di una vettura che, a detta dell’ingegnere francese, non era stata settata nel modo corretto nelle prime uscite e di conseguenza non sfruttata a dovere. Il riscontro delle qualifiche odierne conforta, ma è chiaro che tutto sarà da valutare in ottica gara.

Le Red Bull, con Max Verstappen e Sergio Perez, sono in agguato e, come hanno dimostrato in passato, potrebbero avere un vantaggio sia nello sfruttamento degli pneumatici che nell’uso del DRS, con cui la RB19 fa una grande differenza rispetto alla concorrenza. Vedremo domani cosa la Sprint Race ci dirà, nell’ottica anche del GP.

Foto: LaPresse

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