Formula 1
F1, Tavelli: “Per la Ferrari vincere non è una priorità. Le vendite andrebbero bene lo stesso”
Torna l’appuntamento con Sport2Day – speciale Formula 1, l’approfondimento a cura di Sport2U in collaborazione con OA Sport dedicato al mondo della massima serie automobilistica.
Nonostante la F1 sia ferma ai box da diverse settimane a causa della cancellazione del Gran Premio di Cina, continua a regalare riflessioni e analisi. In primis, quelle relative relative alla decisione della FIA di non accettare la richiesta di revisione inviata dalla Scuderia Ferrari a seguito della penalità comminata a Carlos Sainz per la manovra nei confronti di Fernando Alonso alla seconda ripartenza del Gran Premio d’Australia.
Per commentare questo e molto altro, abbiamo chiesto il punto di vista di Fabio Tavelli, giornalista e conduttore di Sky Sport: “A volte i ricorsi e le richieste vengono fatte non tanto per una legittima aspettativa ma per generarsi un credito nei confronti di un’eventuale prossima volta. La questione è semplice: Sainz era colpevole ma la situazione della penalizzazione era troppo afflittiva – commenta – la pena era sproporzionata. In più, i commissari non soltanto erano convinti, ma le prove della Ferrari li hanno convinti ancora di più. Dal punto di vista politico hanno fatto bene a fare la richiesta. Bene ma non benissimo, insomma“.
“Non benissimo”. E’ così che potrebbe riassumersi il difficile inizio di stagione della Casa del Cavallino, non solo difficile per i non risultati ottenuti in pista, ma anche per ciò che accade al di fuori di rettifili e cordoli. Ne è un esempio il tweet di Lapo Elkann pubblicato nei giorni scorsi: “Basta giochini in Ferrari, così non si vincerà mai“. Un attacco alla famiglia Agnelli e all’attuale presidenza? “Secondo me no – commenta il giornalista – la questione è una richiesta di precisazione a chi diceva ‘sì ma il Presidente è tuo fratello’, e lui più o meno ha fatto capire che questa situazione la conosce. Lapo è una persona a cui non puoi non voler bene e che ti ispira simpatia, ma è anche vero che se io fossi il dipendente di un’azienda vorrei che ad amministrarla fosse John, ma non perché Lapo non abbia ragione, però andrebbero spiegati quali sono questi giochini: Ferrari non ha vinto perché da un punto di vista ingegneristico non ha mai creato una vettura in grado di battere Mercedes e Red Bull. Lapo intercetta un sentimento dei sostenitori, che sono stufi per l’assenza di un titolo a Maranello. Ma non dimentichiamoci che la storia della Ferrari è fatta più di insuccessi che successi: la storia di dice che son più sconfitte di vittorie”.
“John, quando parla, in realtà fa delle relazioni agli azionisti. L’ha fatta in poche righe in cui accanto alla pista ci ha messo le passerelle e il luxury style. Ho la sensazione – continua – che siccome la Ferrari va bene come azienda nonostante in Formula 1 i successi non arrivino, la Ferrari è l’architrave della Formula 1, alimenta un marchio che è fortissimo come pochi altri in Italia. Ferrari funziona bene in tutto quello che è extra pista e va talmente bene che anche se le cose in pista non dovessero andare bene l’azienda funzionerebbe lo stesso. E’ questo che principalmente interessa a John Elkann. Vincere non è la sua priorità, quindi se non vinci va bene lo stesso. Vedremo se i cambiamenti di cui parla saranno così grandi o meno”.
Questo e molto altro, nella video intervista integrale che vi proponiamo di seguito.
LA VIDEO INTERVISTA A FABIO TAVELLI
Foto: LaPresse