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Ginnastica artistica, Italia forza 5 agli Europei: Alice D’Amato si consacra, Asia titanica, Esposito si scopre. E la squadra…

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L’Italia è stata protagonista assoluta agli Europei 2023 di ginnastica artistica, conquistando ben sette medaglie e chiudendo al secondo posto nel medagliere. Sono numeri straordinari, sostanzialmente in linea a quelli ottenuti la scorsa estate: a Monaco ci si spinse fino a otto podi, ad Antalya ci si è fermati appena sotto e con lo stesso numero di ori (2). Il movimento tricolore è definitivamente esploso, finalmente con entrambi i settori in contemporanea: i Moschettieri hanno vinto la gara a squadre per la prima volta nella storia, migliorando l’argento della passata edizione; le Fate non sono riuscite a difendere il titolo, ma hanno portato a casa ben cinque allori e hanno dato la sensazione di avere pienamente il controllo della situazione.

Le ragazze del DT Enrico Casella non si erano presentate in Turchia in perfette condizioni fisiche: Asia D’Amato ha recuperato dall’infortunio, ma non ha ancora a disposizione il corpo libero e non ha potuto confermarsi sul trono nel concorso generale individuale; Martina Maggio era assente a causa di un problema al tendine; Angela Andreoli ha dato la sensazione di non essere al top; Manila Esposito era visibilmente incerottata; Elisa Iorio è ancora ferma al box. Eppure le azzurre si sono espresse complessivamente su ottimi livelli: non è arrivata la seconda apoteosi consecutiva nel team event (ma va dato merito alla Gran Bretagna), ma un secondo posto in campo continentale è da festeggiare e va pienamente elogiato, con il mirino puntato sui Mondiali dove si dovrà riscattare il quinto posto di Liverpool.

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Alice D’Amato è indubbiamente la donna della spedizione tricolore in terra anatolica: Campionessa d’Europa alle parallele asimmetriche (completando la scalata dopo il bronzo del 2019 e l’argento dello scorso anno) e bronzo nel concorso generale individuale, dopo che lo scorso anno fu la gemella a salire sul gradino più alto del podio. La 20enne genovese ha confermato tutto il suo talento sugli staggi, infilando tre esercizi di lusso su questo attrezzo e ribadendo una caratura agonistica rimarchevole, spiccando sia in termini di esecuzione che di difficoltà esibite. Al netto della prova di specialità, va evidenziata una completezza sempre più consistente, con una crescita notevole tra trave e corpo libero, dove ormai non si deve soltanto difendere ma può esprimere al meglio tutta la prova eleganza. Alice è un talento purissimo, deve semplicemente credere di più nei propri mezzi. Basta dare uno sguardo al suo palmares per darsi tante risposte.

Asia D’Amato è stata titanica. Si è lasciata definitivamente alle spalle l’infortunio rimediato lo scorso anno in occasione della finale al volteggio e proprio alla tavola ha saputo conquistare una splendida medaglia d’argento (proprio come a Monaco, ma in quell’occasione senza poter ritirare il premio e con grandi lacrime di dolore). La ligure non era poi così contenta, lasciando intravedere una smorfia di amarezza in volta al termine della gara: la francese Coline Devillard non era così lontana, senza l’uscita di pedana sul secondo salto si sarebbe potuto firmare un colpaccio. Quando sarà tornata al pieno della forma ci sarà da divertirsi: è semplicemente una forza della natura, tornata più e più volte dopo momenti estremamente difficili.

Medaglie chiamano medaglie in casa D’Amato, mentre Manila Esposito festeggia la sua prima volta assoluta agli Europei. La 16enne aveva fatto il grande debutto in campo internazionale ai Mondiali 2022, ma è negli ultimi mesi che è cresciuta in maniera esponenziale: in Coppa del Mondo ha vinto al volteggio ed è arrivata seconda al corpo libero in quel di Cottbus, questa volta si è messa al collo una spettacolare medaglia d’argento alla trave a un solo decimo da Sanne Wevers. L’Italia non festeggiava sull’attrezzo più iconico del settore femminile da ben dodici anni, ovvero dal secondo posto firmato da Carlotta Ferlito a Monaco nel 2011. La campana è stata meravigliosa, dall’alto di una sicurezza di esecuzione pregevole e di una grazia innata che ha saputo sfoderare nel momento più importante della sua giovane carriera. Sul podio dopo aver vinto l’all-around al Trofeo di Jesolo due settimane fa, ma in condizioni fisiche tutt’altro che ottimali come testimoniavano le tante fasciature.

L’Italia ha scoperto definitivamente un nuovo talento, mentre la sfortuna dei decimi non premia Giorgia Villa, ancora giù dal podio per un’inezia alle parallele asimmetriche. Angela Andreoli ha un talento cristallino, ma deve recuperare la propria migliore condizione per incidere come sa fare. Intanto si inizia già a pensare ai Mondiali autunnali e si incomincia a guardare alle Olimpiadi di Parigi 2024, con la consapevolezza che non sarà semplice definire il quintetto visti i tanti elementi di lusso su cui può contare il DT Enrico Casella. Vanessa Ferrari compresa…

Foto: Simone Ferraro/FGI

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