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Ginnastica artistica, la leggenda dei cinque Moschettieri: Italia in Paradiso, CAMPIONI D’EUROPA per l’eternità

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L’Italia si è catapultata nell’iperuranio, ha valicato ogni limite più surreale, ha squarciato il velo di valori cristallizzati, ha sussurrato timidamente esplodendo poi in un urlo fragoroso, ha scolpito nella pietra la propria tavola della legge condita dalla Polvere di Magnesio dei giorni più magici. Il tuono di Antalya, in una sera di primavera, sognato ma inatteso, auspicato ma inaspettato. Magnificamente, antologicamente, stupendamente Campioni d’Europa. La nostra Nazionale ha vinto la gara a squadre maschile agli Europei 2023 di ginnastica artistica, facendo suonare l’Inno di Mameli nella cittadina turca e festeggiando per la prima volta sul gradino più alto del podio nel team event.

I ragazzi del CT Giuseppe Cocciaro, che meriterebbe un monumento abnorme per l’encomiabile e taciturno lavoro svolto negli ultimi anni insieme al suo staff, hanno migliorato il secondo posto ottenuto la scorsa estate a Monaco. Il quintetto tricolore si è messo al collo una straripante e strabordante medaglia d’oro, scrivendo davvero la storia di questo sport alle nostre latitudini. I Moschettieri hanno emulato quanto fatto ad agosto dalle Fate e per un giorno il Bel Paese detiene entrambi i titoli continentali: tanto surreale, quanto bello. Domani le ragazze del DT Enrico Casella cercheranno di difendere lo scettro e di regalare una doppietta che incoronerebbe in maniera inattaccabile la nostra Nazione come la padrona indiscussa della ginnastica artistica nel Vecchio Continente.

Yumin Abbadini, Lorenzo Minh Casali, Matteo Levantesi, Marco Lodadio, Mario Macchiati. In rigoroso ordine alfabetico, sono i nuovi Campioni d’Europa. I nostri portacolori si sono imposti al termine di una gara magica e impeccabile, prendendo la testa della gara dopo tre rotazioni e non mollandola più, rispondendo colpo su colpo ai tentativi di rimonta di tutti gli avversari e riuscendo a trionfare con margine. L’Italia esulta con le lacrime di gioia agli occhi dall’alto di uno strabordante 249.526, surclassando la Turchia padrona di casa (248.262) e la Gran Bretagna che aveva dominato la passata edizione (246.961). Restano giù dal podio avversarie quotate come Svizzera (246.329), Germania (244.529), Spagna (243.629) e Francia (243.329).

Per la prima volta nella storia si assegnavano le medaglie della gara a squadre al termine delle qualificazioni, adottando il format 5-4-3 (cinque atleti in rosa, quattro su ogni attrezzo, soltanto i migliori tre punteggi considerati per la classifica) e non disputando la finale dedicata tra le migliori otto compagini con la modalità del 5-3-3 (dunque senza la possibilità di scartare il peggior riscontro su ogni attrezzo). A questo punto l’Italia non teme più nulla: dopo il quarto posto ai Mondiali 2022, quando ci si fermò a un passo dalla medaglia di bronzo, si cercherà il colpaccio nella rassegna iridata autunnale che tra l’altro metterà in palio otto pass per le Olimpiadi di Parigi 2024. Dopo due cicli senza la squadra ai Giochi, questa Nazionale è legittimata a sognare in grande. Tra l’altro oggi era assente l’infortunato Nicola Bartolini, ex Campione del Mondo al corpo libero e vero uomo squadra.

L’Italia esulta anche per la qualificazione a quattro Finali di Specialità: Carlo Macchini, che ha gareggiato come individualista e non era inserito in squadra, ha firmato il miglior punteggio alla sbarra (14.233); Matteo Levantesi è terzo alle parallele pari (14.733); Marco Lodadio è settimo agli anelli (14.633); Yumin Abbadini è sesto al cavallo con maniglie (14.266). I quattro Moschettieri torneranno in pedana nel fine settimana per dare la caccia alle medaglie, mentre giovedì spetterà a Yumin Abbadini (nono con 81.098) e a Lorenzo Casali (undicesimo con 80.998) prendere parte all’atto conclusivo del concorso generale individuale.

LA CRONACA DELLA GARA DELL’ITALIA

L’Italia apre le danze con una magistrale rotazione al cavallo con maniglie, l’attrezzo più ostico del lotto. Doveva essere una partenza complicata e invece gli azzurri si esaltano: 14.266 per Abbadini, 14.133 per Macchiati, 12.866 per Levantesi. L’asticella si alza ulteriormente agli anelli con la vertiginosa bordata di Lodadio (14.633, 6.3 il D Score), accompagnata dal 13.500 di Abbadini e dal 13.466 di Casali. Al volteggio bisogna portare fieno in cascina e i Moschettieri non deludono: 14.466 di Casali, 14.233 di Lodadio e 14.200 di Macchiati.

Le parallele pari rappresentano un passaggio ostico, purtroppo Mario Macchiati commette un paio di sbavature (13.966) ma la staffilata di Levantesi (14.733, 6.2 la nota di partenza) e la giustezza di Casali (14.133) permettono all’Italia di confermarsi in testa. Penultima rotazione all’insidiosa sbarra: 13.400 di Casali, 13.400 di Levantesi e 13.166 di Macchiati, poi arriva il siluro di Macchini che però non vale per la squadra. Si entra in ultima rotazione con un vantaggio di 1.4 punti sulla Gran Bretagna, i nostri portacolori non tremano e domano il corpo libero: 13.966 di Abbadini, 13.633 di Casali, 13.366 di Macchiati e può partire la festa.

Foto: Simone Ferraro/FGI

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